Messa in mora della compagnia Costa Crociere. E’ quanto chiede il Comune di Isola del Giglio per tramite del suo legale Alessandro Lecci. Il Comune si è costituito parte civile nel processo per il naufragio della Costa Concordia avvenuto il 13 gennaio scorso. «Insieme all'ufficio legale Pavia-Ansaldo di Milano valuteremo in seguito – ha proseguito l'avvocato Lecci – la quantificazione del danno per la comunita' dell'Isola del Giglio, che e' immane. Adesso siamo nella fase di identificare la prima parte dei danni, ma finche' il relitto della nave sara' all'isola del Giglio non potremo fare niente perche' il danno e' in itinere. Agiremo quindi quando il relitto sara' tolto e solo allora verificheremo quanti e quali danni ci saranno stati a tutta la comunita' dopo l'immane tragedia del naufragio della Concordia del 13 gennaio scorso. Comunicheremo soltanto in fase di processo – ha proseguito il legale grossetano – a che punto siamo con la richiesta dei danni»

Articolo precedente«Arezzo capoluogo di Provincia autonoma», nel caos riordino irrompe il presidente della Camera Fini
Articolo successivoServizi dimezzati e lavoratori in cassa integrazione. Futuro improvvisato per il Santa Maria della Scala