Ressa di giornalisti al porto del Giglio al ritorno di Francesco Schettino dal sopralluogo sulla Costa Concordia intorno alle 14.10 (leggi). Il comandante imputato al processo per il naufragio si è fermato rispondendo ad alcune domande dei giornalisti spiegando: «sulla nave sono andato a dare il mio contributo tecnico ai miei consulenti. Ho dato precise indicazioni che serviranno per l'esito finale delle perizie, che determineranno le varie responsabilità». Ma non sono mancati alcuni momenti di forte dialettica con chi gli chiedeva spiegazioni su quanto avvenne davanti al Giglio il 13 gennaio 2012. Uno Schettino spavaldo e sicuro di sè ha risposto alle domande dei cronisti invitandoli più volte a documentarsi meglio e a fare domande «che siano attinenti al vostro mestiere».
 
Inchino o passaggio ravvicinato Non vuol sentir parlare di inchino il comandante Schettino e più volte evidenzia la differenza con un passaggio ravvicinato all’isola. Così come come sul tema dell’abbandono nave, dopo le numerose domande dei giornalisti, l’ex comandante della Concordia perde la pazienza lasciandosi andare ad un «se continua ancora a parlare di abbandono nave lei non ha capito un c…o!».
 
Attimi di tensione con un cronista Ma la tensione sale quando un giornalista gli chiede di dire la verità su quella notte evidenziando come lui fosse sullo scoglio e il vicensindaco sulla nave. Schettino stizzito si è prima diretto verso il cronista per poi fare marcia indietro e dileguarsi velocemente dietro le divise delle forze dell’ordine. E' durata circa 20 minuti la bagarre sul porto del Giglio. Non potendo allontanarsi, il comandante ha atteso che le stesse forze dell'ordine allestissero un corridoio per farlo passare. Quindi, sempre 'scortato' dai giornalisti, con il suo avvocato si è allontanato in macchina verso l'alloggio preso in affitto sull’isola
 
I gigliesi scelgono l’indifferenza Se da una parte il Comandante ha ottenuto lo stuolo dei giornalisti, dall’altra va registrato l’attegiamento di indifferenza e silenzio dei gigliesi che anche incontrandolo questa mattina al bar hanno scelto di volgergli esclusivamente le spalle. Tuttavia un uomo che si è mischiato al gruppo dei giornalisti che seguivano Schettino, lo ha apostrofato a voce alta: «Affogati!». Ma il comandante ha continuato il suo tragitto.

Sindaco Ortelli: «Obiettivo via la nave a fine giugno»«Il nostro obiettivo principale è fare in modo che le operazioni di rimozione del relitto della Costa Concordia avvengano con regolarità, in modo da tagliare il traguardo importante di portare via la nave a fine giugno». Lo ha detto il sindaco dell'Isola del Giglio, Sergio Ortelli. «Posso dire che è stato imboccato il rettilineo finale e che ora – ha aggiunto Ortelli – stiamo intravedendo la luce in fondo al tunnel, che per noi è la rimozione della nave». Finora, ha ricordato sempre il sindaco, «le operazioni sono state condotte in modo impeccabile e, incrociando le dita, mi auguro che la tempistica prevista venga rispettata. Vogliamo che la stagione estiva sia rispettata, dato che è la nostra attività principale sull'isola»

Schettino via dall’isola con l’ultimo traghetto Schettino ha lasciato l'isola del Giglio con l'ultimo traghetto della giornata salpato alle 17:30 e diretto a Porto Santo Stefano. «Come è andata? Naturalmente bene». Ha detto poi il presidente del Collegio del Tribunale di Grosseto che segue il processo sul naufragio della Costa Concordia, giudice Giovanni Puliatti, rientrato al porto del Giglio al termine del sopralluogo sulla Costa Concordia. Le operazioni dei periti saranno completate da una relazione che verrà consegnata al Tribunale nelle prossime settimane.

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