Un momento dell'incontro di ieri a Castiglione del Lago

Un tavolo istituzionale permanente per tenere sotto controllo la difficile fase della vendita e delle conseguenze sui lavoratori. Hanno deciso così  i sindaci ad una riunione dell’area valdichiana senese e aretina e dell’Umbria occidentale. All’incontro anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali che stanno lavorando alla vicenda di Coop Centro Italia. L’invito era stato promosso dal sindaco di Castigione del Lago, Sergio Batino, ed hanno partecipato il sindaco di Sinalunga, Riccardo Agnoletti, Foiano della Chiana, Francesco Sonnati, Chiusi, Juri Bettollini, e Paciano, Riccardo Bardelli. Inoltre, erano presenti il consigliere regionale umbro del M5S, Andrea Liberati,  e i consiglieri comunali pentastellati di Castiglione del Lago, David Cerboni e di Chiusi, Bonella Martinozzi.

Obiettivo della riunione era stabilire come monitorare la fase di “sinergia”, vale a dire il passaggio dei 29 punti vendita di Coop Centro Italia ceduti a Unicoop Firenze. Le attività dislocate nelle province di Siena e Arezzo, che per i prossimi 4 anni resteranno in usufrutto a Coop Centro Italia, per poi passare definitivamente a Unicoop Firenze. A questa situazione si aggiunge il destino della sede logistica di Castiglione del Lago, dove molti lavoratori temono di essere trasferiti dal momento che, già un anno fa, hanno assistito ad una ristrutturazione logistica con il magazzino del “fresco” che è stato trasferito a Terni, e con Castiglione del Lago rimasto quale centro di smistamento dei soli “generi vari”. Per i lavoratori non sono giorni facili, ci sono timori per il posto di lavoro, per i livelli salariali, c’è il rischio del pendolarismo e della precarietà. Timori rispetto ai quali in questa fase nessuno è in grado di dare risposte concrete.

La situazione finanziaria di Coop Centro Italia non appare certamente buona, anche per questo sarebbero stati ceduti i punti vendita. Mentre peserà sui rimanenti 33 negozi l’onere di recuperare solidità finanziaria in una condizione di dipendenza dal contesto economico nazionale e del relativo livello dei consumi. A questo si aggiunge il timore di come incideranno i costi fissi sull’operazione, se i prezzi dei prodotti a marchio Coop potranno continuare a mantenere un prezzo concorrenziale, così come avanzato dal sindaco di Paciano, Riccardo Bardelli.

La Coop Centro Italia conta solo in Umbria circa 300mila soci, numerosi dei quali titolari di un libretto di prestito sociale, apparentemente analogo ad un libretto bancario, ma che in realtà rientra nel conferimento an capitale di rischio, non tutelato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, né soggetto alla vigilanza della Banca d’Italia. Probabilmente da questa consapevolezza è sarebbe emersa la proposta di Riccardo Agnoletti, sindaco di Sinalunga, di coinvolgere i soci Coop nel tavolo di monitoraggio. Ma la proposta non è piaciuta alle parti sindacali presenti alla riunione, rappresentanti i lavoratori. Tuttavia si è deciso di accogliere la proposta del sindaco di Chiusi Juri Bettollini, di avviare un tavolo di monitoraggio permanente sulla questione della vendita e delle conseguenze che questa avrà sul destino dei lavoratori. Il tavolo sarà composto dai sindaci delle due Unioni dei comuni Valdichiana senese e umbra. Soluzione che non è piaciuta alla pentastellata chiusina Bonella Martinozzi che la inquadra come una volontà di “mettere in sordina la vicenda” piuttosto che “una effettiva opportunità di trovare soluzioni”.

«Dobbiamo accompagnare – ha commentato il sindaco di Sinalunga Riccardo Agnoletti – con la massima trasparenza questa delicata fase di transizione garantendo quegli standard occupazionali e di servizio a cui i nostri territori sono abituati. Per evitare che ci siano luci ed ombre sull’accordo sarà attivato anche un percorso di condivisione con i rappresentanti dei soci Coop».

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