Sono oltre tremila i volontari delle Misericordie della Toscana in campo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Trenta, in tutta la regione, precisa una nota, le ambulanze dedicate in modo specifico alla gestione di pazienti contagiati o sospetti al Covid-19, ma ormai praticamente tutte le ambulanze delle Misericordie sono chiamate e in grado di gestire casi di questo tipo.

Trasferimento dei pazienti lombardi Le Misericordie sono anche impegnate da giorni nel trasferimento di pazienti dalle terapie intensive degli ospedali lombardi, per liberare quanti più posti in funzione dell’emergenza legata al Covid-19. Finora sono state oltre 40 le missioni svolte da mezzi ed equipaggi toscani. Interventi questi svolti sotto la guida della sala operativa regionale e della sala situazioni nazionale delle Misericordie, che hanno sede a Pistoia, e che operano in coordinamento costante con la Cross della protezione civile nazionale. Tante anche le iniziative sul territorio, come l’assistenza alle persone in isolamento domiciliare o l’impegno per portare farmaci o anche semplicemente la spesa a persone anziane o malate. Avviata anche un’attività di supporto psicologico, sia ai volontari operativi che ai fratelli e sorelle di misericordia in quarantena.

Il presidente Corsinovi: «Siamo nati per fronteggiare la peste» «Questa epidemia – dice Alberto Corsinovi, presidente delle Misericordie della Toscana e delegato nazionale all’Area emergenze – ci chiama a un impegno straordinario per sostenere le nostre comunità, a cominciare dalle persone fragili, i nostri anziani, le persone sole e chi viene purtroppo colpito da Covid-19. Non è semplice e lo sappiamo molto bene, ma le Misericordie ci sono. Siamo nati per fronteggiare la peste, otto secoli fa e con gli stessi valori di allora affrontiamo anche questo virus».

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