Dura reazione delle associazioni fiorentine delle imprese artigiane all’ingresso in zona arancione della Toscana, che attaccano il governo e chiedono aiuti al settore.

Sorani (Confartigianato): «A pagare conseguenze sono i lavoratori» «Ci sono stati sette mesi potenzialmente utili – afferma in una nota Alessandro Sorani (Confartigianato Firenze) – per lavorare sul trasporto pubblico, sulla sanità e sulla scuola e a pagarne le conseguenze sono come sempre i lavoratori della sanità costretti a turni massacranti e il mondo delle imprese che si trova a fronteggiare un nuovo lockdown mascherato. Come sempre chi lavora viene influenzato in maniera devastante dall’incapacità di chi governa».

Cna: «Contributi a fondo perduto» Cna Firenze chiede a sua volta contributi a fondo perduto per tutti in base alla diminuzione di fatturato, tasse per cassa e con pagamento da sospendere fino alla fine del 2021, aiuti per gli affitti da giugno a dicembre e per i mutui. «L’artigianato – afferma Giacomo Cioni, presidente dell’associazione – sta ancora aspettando la cassa integrazione di luglio, agosto, settembre e ottobre. Il governo deve versare immediatamente quanto dovuto per il pagamento nelle casse di Ebret. Noi imprenditori abbiamo già difficoltà nel pagare la quota di stipendio di nostra competenza: non siamo ormai più in grado di anticipare anche la Cassa integrazione».

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