«Non basteranno a compensare le chiusure i ristori del 10 o del 20% del fatturato delle nostre attività. Per i ristoratori dicembre, uno dei mesi più importanti dell’anno, andrà perso e noi lo ripetiamo da settembre. Il Natale sarà rosso, rosso come i nostri conti, come il bollino che ci vuole mettere il Governo con tutte queste restrizioni che inducono l’opinione pubblica a credere che i nostri locali siano luoghi pericolosi. Saremo rossi perché non potremo lavorare». A dirlo Pasquale Naccari, presidente del gruppo Ristoratori Toscana in merito alle ipotesi del nuovo Dpcm.

«Per i ristoranti non cambia niente» «Anche se le regioni passano in zona arancione, come sembra succederà venerdì prossimo anche per la Toscana – aggiunge in una nota -, per i ristoranti non cambia niente. Resteremo chiusi. E se passeremo in zona gialla a ridosso del Natale, non potremo aprire a cena, con il fatturato del pranzo che non potrà mai coprire le pesanti perdite derivanti dalle chiusure serali, e, stando alle bozze che circolano, saremo chiusi a Natale, Santo Stefano, Capodanno». Per Naccari, «ci preoccupa, inoltre, il fatto che non venga programmata una possibile riapertura dei ristoranti. Non se ne parla più».

Bonus centri storici, misura solo per alcuni Quanto a bonus centri storici, osserva, «è una misura che riguarda solo alcune città e non altre. Per esempio sono escluse quelle che hanno subìto cali legati alla mancanza di croceristi, come Livorno. E perché sono esclusi anche centri turistici come Montepulciano, Volterra, Monteriggioni, San Gimignano?. Di fatto, gli aiuti promessi non sono arrivati – conclude Naccari -. Al premier chiediamo di rendere pubblico il video del nostro incontro in cui avanziamo le nostre richieste e rinnoviamo la sfida a dimostrare che l’Italia abbia fatto, in termini di aiuti, almeno quanto hanno fatto gli altri Paesi europei».

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