Quasi la metà delle aziende artigiane toscane ha intrapreso un percorso degenerativo e ha bisogno di servizi avanzati per evolversi e adattarsi al mercato. È quanto emerge da una ricerca presentata alla 75° Mostra internazionale dell’artigianato in corso alla Fortezza da Basso. Metà delle imprese artigiane toscane, a fronte della crisi, ha intrapreso un ridimensionamento che i ricercatori chiamano di ”caduta”. Il 22,6% delle aziende ha invece intrapreso un percorso qualificativo, per il quale avrà bisogno di supporto.


I dati – Nel 2010 in Toscana è calato del 6.2% il fatturato delle imprese artigiane. Dallo studio risulta che nel 2010 in Toscana è calato sia il fatturato delle imprese artigiane (-6,2%) sia quello delle ‘micro’ non artigiane (-4,6%). Metà delle imprese artigiane della regione, a fronte della crisi, ha imboccato un percorso di ridimensionamento che i ricercatori chiamano di “caduta”: questo avviene sia nel caso in cui l’artigiano rinunci allo sviluppo a medio-lungo termine, sia nel caso in cui si proceda a un ridimensionamento della struttura, talvolta con la consapevolezza di una prossima chiusura. Il 22,6% delle aziende ha invece intrapreso un percorso qualificativo, per il quale avrà bisogno di supporto.


Il settore – “L’artigiano per sua definizione – ha spiegato Roberto Nardi, vicepresidente di Unioncamere Toscana – è un soggetto che racchiude tutte le componenti: capitale, forza lavoro, management. Questa è una dimensione sempre più asfittica”. Per l’Osservatorio, gli artigiani hanno bisogno sia di servizi di tutoraggio per accrescere la consapevolezza delle criticità dell’azienda, sia di servizi integrati per supportare l’azienda nell’affrontare nuove aree d’affari.


Firenze

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