Garantire la più ampia e trasparente partecipazione al processo di consultazione pubblica relativo alla localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.

Per questo Sogin, la società dello Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi ha integrato le modalità di invio delle osservazioni alla documentazione nel processo di consultazione pubblica per la scelta del luogo dove sorgerà il Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi.

In particolare, si legge in una nota di Sogin, «sarà possibile recapitare con raccomandata o tramite corriere all’indirizzo della sede centrale di Sogin eventuali ulteriori materiali a integrazione dei pareri tecnici già inviati al sito www.depositonazionale.it con una dimensione massima di 20 MB, limite tecnico determinato dalla Posta Elettronica Certificata (PEC). Questa nuova procedura è spiegata in dettaglio sul sito www.depositonazionale.it. Inoltre, i 1.500 caratteri destinati all’abstract delle osservazioni sono stati portati a 6.000. Sogin ricorda ai partecipanti alla consultazione pubblica che questo spazio è destinato a raccogliere, laddove necessario, gli elementi di sintesi dei contenuti prodotti nella documentazione allegata che sarà oggetto di analisi e valutazione in vista del Seminario Nazionale».

Al riguardo, Sogin fa presente che l’art. 27, comma 3 del D.lgs. 31/2010 stabilisce che “i soggetti portatori di interessi qualificati, possano formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e non anonima, trasmettendole ad un indirizzo di posta elettronica della Sogin SpA appositamente indicato”. La modalità di trasmissione delle osservazioni per e-mail indicata nella norma di riferimento è, pertanto, così ampliata con la possibilità di integrare l’invio digitale con documentazione cartacea o su supporto ottico.

Articolo precedenteCoronavirus. Tamponi solidali in tempo di pandemia, 14 località toscane coinvolte
Articolo successivoInsulti a Meloni. Prof Gozzini sospeso dall’Università di Siena in attesa del Consiglio di disciplina