Città al centro. Dagli spazi espositivi agli spazi urbani. E’ uno dei fili rossi della XVII edizione di “Dire e Fare”, la rassegna delle buone pratiche della pubblica amministrazione promossa da Anci Toscana, l’associazione dei Comuni, e Regione Toscana, che si presenta quest’anno con molte novità. Raddoppieranno infatti le sedi: una prima edizione della rassegna si terrà a Arezzo dal 26 al 28 giugno, la seconda sarà organizzata a Lucca dal 2 al 4 ottobre.

Buone pratiche in mostra «La prima novità sta proprio nella nuova formula –s piega la presidente facente funzioni di Anci Toscana Sabrina Sergio Gori – la rassegna abbandona i poli espositivi per essere allestita negli spazi urbani, rivolgendosi non solo agli addetti ai lavori ma con l’intenzione di coinvolgere tutti i cittadini». «Dire e Fare è un momento importante di riflessione – spiega l’assessore alla Presidenza e al personale della Toscana, Vittorio Bugli – sull’innovazione e sulle buone pratiche amministrative. Racconteremo le eccellenze della pubblica amministrazione con due parole chiave: innovazione tecnologica e partecipazione Concetti tra loro strettamente collegati, sui quali si giocheranno le sfide più importanti del nostro futuro».

 

Città al centro «La città viene rimessa al centro come luogo primario della socialità – aggiunge Sabrina Sergio Gori – del lavoro, dell’impegno, della solidarietà e della cultura. L’obiettivo è quello di favorire lo scambio di idee tra i cittadini e gli amministratori, senza trascurare enti, aziende, università e le realtà del terzo settore, e di permettere di vivere in modo diverso gli spazi delle realtà cittadine toscane».

Il caso di Arezzo «Arezzo sarà una città trasformata – commenta il sindaco Giuseppe Fanfani – per tre giorni, nel laboratorio di una possibile nuova amministrazione pubblica. Ringrazio Anci e Regione non solo per aver scelto Arezzo ma anche per aver adottato un modello di relazione con i cittadini: la diciassettesima edizione di Dire e Fare invaderà la città, sia le sale tradizionalmente dedicate ai convegni che i luoghi all’aperto. Una pubblica amministrazione che va tra i cittadini per discutere non solo dei problemi ma soprattutto delle soluzioni. ‘Non è un momento facile – ammette il sindaco – né per i Comuni né per la pubblica amministrazione in senso più generale. Ma proprio per questo è anche l’occasione per una riflessione generale che apra la strada, finalmente, ad un profonda e radicale riorganizzazione del sistema pubblico nell’interesse dei cittadini e delle imprese».

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