guerrina 1A poche ore dall’incidente probatorio di padre Hokeke Ndubuisi Hilary, il frate nigeriano residente a Roma che ricevette un sms dal telefonino della donna scomparsa lo scorso 1 maggio da Ca Raffaello (Arezzo), il mistero di Guerrina Piscaglia si arricchisce di una tassello in più. Nell’ufficio del Gip Piergiorgio Ponticelli, in presenza del Pm Ersilia Spena, degli avvocati difensori di Padre Graziano, Luca Fanfani, e del marito di Guerrina Mirko Alessandrini, Francesca Faggiotto,  il religioso ha confermato quanto aveva detto tempo fa: «Non ho mai conosciuto Guerrina». Padre Hokeke Ndubuisi Hilary ricevette un sms dal telefonino di Guerrina Piscaglia proprio nel giorno della sua scomparsa.

Quel messaggio sul telefono Secondo la Procura di Arezzo il messaggio, «Dite a mio marito che sono scappata con il mio moroso marocchino»,  fu inviato per sbaglio da padre Gratien Alabi, il religioso congolese indagato per la scomparsa della donna. Padre Hokeke, che aveva conosciuto padre Gratien a Perugia, dove per due mesi avevano frequentato un corso di italiano, aveva già mostrato ai carabinieri il messaggio sul telefonino.Ad Arezzo lo ha fatto di nuovo, durante l’incidente probatorio, affinché la sua dichiarazione possa essere poi eventualmente utilizzata in sede processuale. Secondo la ricostruzione della Procura, quel messaggio avrebbe dovuto raggiungere la catechista di Ca Raffaello –  la donna che aveva già segnalato alla Diocesi di Arezzo le sospette frequentazioni tra Padre Gratien Alabi e la scomparsa Guerrina Piscaglia. Sospette o meno, queste frequentazioni erano intense: lo dimostrano i tabulati telefonici con gli otre 4mila contatti (tra chiamate ed sms) registrati tra Guerrina e l’indagato padre Gratien nei mesi precedenti la scomparsa. Secondo gli inquirenti, il fatto che questo sms sia arrivato a padre Hokeke dal telefonino di Guerrina, a lui sconosciuta, sarebbe la prova che del telefonino della scomparsa si era impadronito Gratien Alabi, l’unico che conoscesse padre Hokeke e che ne avesse il numero in rubrica, guarda caso proprio nella riga sotto quella della catechista. Un semplice errore di copia-incolla che, secondo i Pm, sarebbe la prova del depistaggio messo in atto dal religioso. Finito l’incidente probatorio, padre Hokeke è stato fatto uscire da una porta secondaria per sfuggire alle telecamere e ai flash dei fotografi. Da lì, è tornato a Roma insieme ai due religiosi che lo avevano accompagnato a bordo di una panda.

L’incidente probatorio di Padre Faustin a febbraio 2015 È stato fissato per il 23 febbraio 2015 l’incidente probatorio di Padre Faustin Mbula Malengo, confratello di Gratien che con lui gestiva la parrocchia di Ca Raffaello. Padre Faustin, attuale parroco di Ca Raffaello, è momentaneamente impegnato in Africa al capitolo della congregazione a cui appartiene. A lui sarebbero state affidate le confidenze di Gratien sulla strana figura di “zio Francesco”, con il quale – secondo Gratien – sarebbe scappata la donna. Gli inquirenti sostengono che il personaggio di “zio Francesco” sia inesistente e lo ritengono l’ennesima prova del depistaggio messo in atto da Gratien, indagato insieme al marito di Guerrina per la scomparsa della donna. Per i due ci sono ipotesi di reato diverse: per il frate, sequestro di persona e omicidio; per il marito, false dichiarazioni all’autorità giudiziaria.

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