furbotSi chiama Furbot ed è un piccolo veicolo elettrico robotico che promette di rivoluzionare il trasporto delle merci in città. Ecologico, efficiente e con un alto grado di automazione, Furbot è stato sviluppato a conclusione del progetto europeo “Freight Urban RoBOTic vehicle” (www.furbot.eu) coordinato dall’Università di Pisa e a cui hanno partecipato cinque paesi con il coinvolgimento di istituzioni accademiche, industrie e pubbliche amministrazioni. Oltre due milioni di euro e quattro anni di ricerca, dal 2011 sino alla fine del 2015, hanno così portato alla realizzazione del prototipo e alla pianificazione ad hoc di un sistema di distribuzione urbana delle merci.

Lo studio «Lo sviluppo del commercio elettronico ha determinato un forte e costante aumento dei viaggi e delle consegne nei centri urbani ­- ha spiegato Elvezia Maria Cepolina, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale dell’Ateneo pisano e coordinatrice del progetto – ecco allora che un sistema di distribuzione come quello che abbiamo implementato per FURBOT può consentire di aumentare notevolmente i fattori di carico dei veicoli e, di conseguenza, diminuire la congestione del traffico e l’inquinamento acustico ed atmosferico». Furbot, che in futuro potrebbe operare anche senza conducente, è un veicolo intelligente programmato per svolgere in modo automatico molte operazioni, come ad esempio il carico/scarico dei box contenenti la merce. Per ottimizzare la logistica, i ricercatori del dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dellUniversità di Pisa hanno quindi messo a punto un simulatore che permette un’organizzazione avanzata della distribuzione dell’ultimo miglio. Ad esempio, sulla base delle richieste, il sistema individua i punti di raccolta migliori per minimizzare la distanza percorsa per il ritiro e poi comunica ai clienti luogo e codice di accesso personalizzato al proprio box. Furbot è stato finanziato nell’ambito del 7th Framework Programme e, oltre all’Università di Pisa come capofila, sono stati partner del progetto l’Università di Genova, il centro di ricerca francese INRIA, i Transportes Colectivos do Barreiro del Portogallo e, come aziende Bremach srl e Persico Spa per l’Italia, ZTS VVU JOSICE a.s. per la Slovacchia e Mazel per la Spagna.

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