Le conseguenze del Coronavirus rischiano di costare 200 milioni di euro agli albergatori fiorentini in mancate entrate, visto il crollo dei flussi turistici, e già le sole cancellazioni di questo periodo valgono 120 milioni in meno: l’allarme è stato lanciato oggi da Giancarlo Carniani, presidente della sezione albergatori di Confindustria Firenze, e Giovanpaolo Innocenti, presidente del consorzio Firenze Albergo che raccoglie circa 200 strutture su Firenze e provincia.

«Marzo e aprile sono praticamente persi» «E’ qualcosa di molto più grave delle crisi terroristiche, dell’11 settembre e della guerra del Golfo, non abbiamo mai assistito a qualcosa del genere», lamenta Carniani, per il quale «marzo e aprile sono praticamente persi», e questa situazione «bisogna che si risolva velocemente se no i problemi occupazionali saranno enormi». Per Innocenti «normalmente le aziende a marzo hanno un’occupazione delle camere attorno al 70%, anche perché ci sono i gruppi scolastici: stamattina mi dicevano che siamo intorno al 17%, quindi è una bella botta». Fra le richieste degli albergatori, la sospensione di Imu e Tari, una moratoria sui mutui, l’attivazione di ammortizzatori sociali per i lavoratori del comparto, una revisione del Decreto Dignità per «reinserire gli stagionali nel modo più flessibile possibile» una volta terminato il periodo di crisi.

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