Tempo lettura: 2 minuti

FIRENZE – Il tribunale di Firenze ha disposto lo sgombero immediato dello stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio, accogliendo la richiesta avanzata dai commissari giudiziali.

La decisione arriva a pochi mesi dall’invio delle lettere di licenziamento ai lavoratori e mentre si attende ancora il verdetto sul concordato preventivo presentato da Qf, la società subentrata alla storica azienda di componentistica auto.

La disposizione del tribunale impone a chi occupa attualmente l’area di lasciarla e di consegnarla ai commissari, nominati custodi sia del patrimonio di Qf sia dell’immobile. Quest’ultimo, ritenuto fondamentale come garanzia per i creditori, è passato lo scorso anno sotto il controllo di due società immobiliari: Tuscany Industry Srl e Sviluppo Immobiliare Toscana Srl, entrambe costituite nel 2023 e legate al gruppo proprietario di Qf. I commissari potranno avvalersi, se necessario, anche della forza pubblica per liberare il sito.

Quattro anni di vertenza e una fabbrica ridotta a “guscio vuoto”
La vicenda ex Gkn si trascina ormai da quattro anni, tra proteste, proposte di reindustrializzazione e accuse di speculazione immobiliare. Secondo il Collettivo di Fabbrica, la vendita dello stabile di via Fratelli Cervi a società immobiliari rappresenta il completamento di una strategia che, dopo la delocalizzazione della produzione, mira a valorizzare l’area solo come asset immobiliare, a discapito della continuità produttiva e occupazionale.

Nel marzo 2024, la vendita dell’immobile è avvenuta senza che lavoratori e istituzioni ne fossero informati, mentre la proprietà continuava a parlare di “liberazione” dello stabilimento senza chiarire i reali progetti per il sito. Nel frattempo, i lavoratori hanno elaborato un piano di reindustrializzazione dal basso, orientato alla conversione ecologica e al rilancio occupazionale, ma senza ricevere risposte concrete dall’azienda.

Licenziamenti e futuro incerto
Dallo scorso aprile, i lavoratori non sono più dipendenti di Qf: la terza procedura di licenziamento collettivo, avviata dopo la scadenza degli ammortizzatori sociali, non è stata bloccata dal tribunale come in passato. Sono 121 le lettere di licenziamento inviate, mentre diversi ex operai hanno già annunciato ricorsi individuali contro i provvedimenti.

Sul tavolo resta il piano di concordato presentato da Qf a metà marzo, che prevede la messa a disposizione di 18 milioni di euro per soddisfare i creditori, ma i dettagli non sono stati resi pubblici e il tribunale non si è ancora espresso sulla sua ammissibilità. I sindacati e la Fiom Cgil denunciano una situazione di totale incertezza, con lavoratori privi di stipendi e senza garanzie sul futuro, e chiedono alle istituzioni un intervento urgente per fare chiarezza e tutelare i diritti degli ex dipendenti.

Iscriviti al nuovo canale WhatsApp di agenziaimpress.it
CLICCA QUI

Per continuare a rimanere sempre aggiornato sui fatti della Toscana
Iscriviti al nostro canale e invita