La Toscana fa scuola in materia di cooperazione internazionale e potrebbe allargare il suo progetto dei ‘fagiolini del Burkina Faso’  ad altri Paesi africani.


L’iniziativa – Il progetto prevede che i fagiolini coltivati dalle comunita’ rurali del Burkina Faso, trovino un canale di trasporto diretto per l’Italia e la vendita sugli scaffali di supermercati e ipermercati Coop. Ai produttori del Burkina e’ stato garantito un equo compenso ed inoltre la comunita’ rurale burkinabe’ ha avuto la possibilita’ di acquisire conoscenze e valore aggiunto nella filiera produttiva. Adesso l’obiettivo e’ quello di replicare il ‘modello fagiolini’ negli altri Paesi, modificandone magari i prodotti, ma conservandone i meccanismi di fondo che ne hanno fatto un modello di successo.


L’incontro -Su iniziativa dell’assessorato alla cooperazione internazionale della Regione Toscana si è tenuto nei giorni scorsi ad Ougadogou, capitale del Burkina Faso, un incontro volto a far conoscere ai Governi degli altri paesi africani il “modello fagiolini”. Erano presenti i rappresentanti dei Ministeri dell’agricoltura degli 8 Paesi dell’Africa occidentale: Burkina Faso, Costa d’Avorio, Ghana, Liberia, Mali, Sierra Leone, Togo e Senegal. L’incontro si è svolto con il patrocinio delle agenzie dell’Onu: Uemoa e Unido. Hanno partecipato inoltre l’ambasciatore dell’Unione Europea e il Direttore della Cooperazione Italiana per il Burkina Faso. In particolare durante l’incontro si e’ discusso diegli standard di qualita’ dei prodotti, della loro tracciabilita’, delle tecniche di marketing e di promozione del prodotto. Le prossime tappe vedranno ogni Paese inviare, nel giro di qualche settimana, alla Regione Toscana i punti focali sui quali dovra’ incentrarsi il nuovo progetto.


Firenze

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