Oltre 60 bracciati paganti in nero e oltre 300mila euro di ricavi non dichiarati. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Siena nell’ambito dell’attività di mappatura dei fenomeni evasivi che ha portato all’individuazione di una società, in attività tra la Valdorcia e la Valdichiana e il coinvolgimento di due soggetti economici riconducibili alla stessa compagine sociale.

Emissione e non regsitrazione di fatture «Il sistema evasivo – si legge in una nota delle Fiamme Gialle senesi – si articolava in parte mediante l’emissione e la non registrazione di fatture, in parte mediante riscossioni totalmente in nero di prestazioni lavorative realizzate dalla società. In sostanza, nel corso della verifica alla “società madre” i finanzieri hanno trovato una contabilità in nero parallela a quella ordinaria che coinvolgeva anche la “società figlia”, prontamente attenzionata dalle Fiamme Gialle. In particolare, all’interno dei sistemi informatici aziendali sono stati individuati diversi files excel dei lavori eseguiti, molti dei quali risultati non fatturati. Parte dello stratagemma adottato consisteva nel riutilizzare più volte la stessa numerazione su più fatture emesse con l’inserimento nella contabilità ufficiale di quella con l’importo meno elevato». Il pagamento a nero dei braccianti, assunti in modo regolare, consentiva alle società ulteriore indebito risparmio d’imposta.

Articolo precedenteDolcetto o scherzetto. Per le vie di Chianciano è “Fantasy Halloween”
Articolo successivoSegnaletica di cantiere. Un concorso per gli studenti del liceo artistico “Duccio di Buoninsegna” per il miglior cartello contro le cadute dall’alto