La porta del Paradiso
La porta del Paradiso
La porta del Paradiso

Nel giorno dell’Assunzione di Maria si inaugura a Seul, alla presenza del Papa, “La Bellezza del Cristianesimo. Capolavori dal Duomo di Firenze e dai Musei Vaticani”, la mostra organizzata dal National Palace Museum of Korea e dall’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze in onore dello storico viaggio in Corea di Papa Francesco. L’esposizione, curata da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, presenta oltre 50 opere – di cui solo tre provenienti dai Musei Vaticani e tutte le altre dal museo fiorentino – che incarnano artisticamente i pilastri della fede cristiana: sculture, dipinti e suppellettili che mostreranno quanta importanza abbiano avuto arte e bellezza nella storia bimillenaria del cristianesimo. Anche a Seul, una testimonianza tangibile dell’attività del più grande mecenate della storia dell’uomo, la Chiesa.

16Opere e proiezioni per raccontare il Duomo Le opere saranno presentate sullo sfondo di grandi proiezioni evocanti il Duomo, il Battistero e il Campanile di Giotto e accompagnate dalle musiche composte nei secoli per la cattedrale fiorentina. Occasione imperdibile per i coreani di ammirare le opere di uno dei più prestigiosi musei ma anche per gli europei che volessero andare in quella parte del mondo visto che questi capolavori non saranno visibili al pubblico nella loro sede fiorentina fino all’autunno 2015, quando termineranno i  lavori di realizzazione del nuovo grande Museo dell’Opera del Duomo.

Sette sezioni tematiche Il percorso espositivo de “La Bellezza del Cristianesimo” è strutturato in sette sezioni tematiche: La Porta della fede; Porta, Via, Verità, Vita; Cristo e la creatività; Sacerdozio e sacramenti; Lo splendore della liturgia; L’armonia del cielo; Profeti e santi. La mostra apre letteralmente le porte del cristianesimo con un ingresso spettacolare: la replica, a dimensioni originali, della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, realizzata dalla Frilli Gallery di Firenze dai calchi originali. Nella seconda sezione, al centro di una sala imponente, un unico protagonista, Il Cristo benedicente di Tino di Camaino, originalmente posto sopra una delle porte del Battistero fiorentino. Per il tema di “Cristo e la creatività” saranno presenti i sette rilievi esagonali della fronte occidentale del Campanile di Andrea Pisano e allievi. Per la rappresentazione degli uomini chiamati da Dio a insegnare al suo popolo la santità, ci sarà il San Zanobi parato da vescovo scolpito da Arnolfo per la facciata del Duomo. Esposti anche un mosaico d’inizio Cinquecento, rappresentante sempre San Zanobi, la mitria usata da Papa Leone X nel Duomo di Firenze nel 1515 e il pastorale tardo-trecentesco del Cardinale Pietro Corsini; infine, i rilievi a losanga della fronte settentrionale del campanile raffiguranti i sette sacramenti. La stupenda croce processionale di Luca della Robbia sarà il simbolo dello splendore della liturgia, accompagnata in mostra anche da altrettanti preziosi piviali, pianete e calici rinascimentali e barocchi prestati dalla Cattedrale. “L’Armonia del cielo”, immagine poetica della liturgia, evocherà della stessa  la componente musicale con i quattro angeli musicanti trecenteschi provenienti dalla facciata del Duomo, esposti contro un fondale dove saranno proiettate le formelle della cantoria di Luca della Robbia. Profeti e santi chiuderanno in bellezza il percorso con il rilievo del maestro quattrocentesco Pagno di Lapo Portigiani, Maria col Bambino, fiancheggiato dalle statue di Andrea Pisano per il Campanile fiorentino, Mosé e La sibilla eritrea. Esposte anche la bellissima testa del San Giovanni Battista di Tino di Camaino, la Santa Reparata di Andrea Pisano e i due Profeti donatelliani dalla porta del Campanile. Ma, essendo lo spunto e l’occasione della mostra il viaggio apostolico di Francesco, non potevano comunque mancare i capolavori dai Musei Vaticani. Solo tre, ma sublimi: San Matteo e l’Angelo di Guido Reni, San Giovanni Battista del Guercino e La morte di san Francesco Saverio del Baciccia. Carità divina e umana in un’unica bellissima suggestione, quella cristiana.

 

 

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