Nel 40esimo anniversario del Festival del Colline non poteva mancare “il ritorno”. Già protagonista di un memorabile concerto, 11 anni fa, Wim Mertens porta la sua “petite musique de chambre” sulle colline pratesi, giovedì 25 luglio alla Rocca di Carmignano (ore 21,30), serata finale del festival.

Wim Mertens ha spinto la propria ricerca fino a creare un linguaggio musicale assolutamente personale e distintivo: chiaroscuri, intimismo e solarità, sperimentazione e romanticismo. Durante il concerto per pianoforte e voce, Mertens dialoga con il suo strumento, aggiungendo un inusuale canto in falsetto fatto di suoni e non di parole. Mertens ha coniato una nuova forma di minimalismo, meno rigido e più emotivo. Dalla sua eclettica produzione impossibile non ricordare le musiche prestate alla settima arte, per registi quali Greenaway, Cox, Boutron, Delluc e Shaw. Wim Mertens è si è fatto divulgatore di quella musica contemporanea che, tra citazioni e richiami, svolge la propria matassa in più direzioni, risalendo da quella classica alle origini stesse del minimalismo.

Il concerto Dal vivo proporrà il recente album “That which in not” (in cui spazia tra razionale e giocoso, alternando il “per divertimento solo” al “dopo virtù”) e brani composti nei primi anni della sua carriera. Pagine come “Close Cover”, “Struggle For Pleasure”, “4 Mains”, “Multiple 12” sono ormai considerate dei “classici” in tutto il mondo. Prima del concerto da non perdere la mostra “40 anni di Colline” a cura di Fabio Fantini, alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano (dal mercoledì alla domenica – orario 10/13 – 14:30/19 – fino al 26 luglio): manifesti, foto, video e documenti storici di un festival coraggioso e intraprendente, dove sono passati, tra gli altri, John Cale e Diamanda Galas, Robert Fripp e Carolyn Carlson, Sonic Youth e Ali Farka Toure, Alessandro Baricco e Marco Paolini, Billy Bragg, CSI. Ingresso libero.

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