Tante le novità che riguardano questa e le prossime edizioni della Fiera Antiquaria in corso fino a domani ad Arezzo, prima fra tutte il ritorno in tv. Dopo anni di quasi anonimato e mancata promozione, la Fiera Antiquaria torna su Rai Uno. “Tutto è pronto – ha detto il presidente del comitato tecnico Giuseppe Angiolini. I passaggi dovrebbero iniziare a novembre”. Questo dovrebbe essere il primo passo di un progetto più ampio e articolato in varie fasi, che dovrebbe svilupparsi per tutto il 2015.
Fiera Antiquaria riparte da Rai Uno Il ritorno della manifestazione sul grande schermo sarà fatto con un certo criterio. Verranno infatti sfruttati diversi tipi di pubblico e diverse fasce orarie e contenitori. Il pacchetto complessivo, non puntando solo sul prime time sembra avere un costo accessibile per le tasche di Comune e Camera di Commercio, e garantire un certo rilancio a livello nazionale.

Fiera Antiquaria cresce Altra novità di questa edizione ottobrina è la presenza dei primi operatori fissi in piazzetta del Commissario. Pochi, tre o al massimo quattro, sotto i gazebo messi a disposizione dal Comune. Altri espositori dovrebbero arrivare dalle prossime edizioni per arricchire il numero di presenze a Fiera Antiquaria.

Arezzo e Parma in competizione Fiera Antiquaria di ottobre si scontra con un altro gigante dell’antiquariato: Mercanteinfiera di Parma. Mercanteinfiera è più giovane dell’Antiquaria di Arezzo ma riscuote numeri da far girare la testa. Nelle sue uniche due edizioni annue è capace di attirare circa un migliaio di espositori provenienti da tutta Europa nella sua mostra mercato di modernariato, antichità e collezionismo. Il caso vuole che l’edizione autunnale della fiera di Parma cada precisamente in concomitanza con la Fiera Antiquaria di Arezzo causando non poche polemiche, tra gli espositori almeno. Tra i tanti intervistati ad Arezzo molti dichiarano di preferire la fiera toscana, non solo per i costi della manifestazione, ma perché non sposano l’idea di una mostra mercato con ingresso a pagamento come quella parmense. Polemiche a parte, ad Arezzo si sente la mancanza dei negozianti antiquari, compratori fissi di fondamentale importanza per gli espositori che sottovoce rivelano: “Dei negozianti neanche l’ombra. Son tutti a Parma, lì la merce è tanta e bella. Vanno a colpo sicuro”.
manuela#tipidafiera Fiera Antiquaria oggi non è solo promozione e innovazione ma anche uno scrigno prezioso di storie da raccontare. Agenziaimpress.it ha incontrato Manuela, antiquaria per passione, espositrice a a Fiera Antiquaria da quaranta anni. “È iniziato tutto quando ero una ragazzina, parlarne fa un certo effetto. Avevo quattordici anni e non conoscevo la Fiera Antiquaria. Ero in vacanza nella capitale dalle mie cugine romane. Tornando ad Arezzo in autostop conobbi un antiquario romano che esponeva ad Arezzo e mi parlò della Fiera Antiquaria. Amavo dipingere, lui commerciava bellissimi quadri antichi. Lo rividi ad Arezzo e conobbi tanti altri antiquari romani che lavoravano ad Arezzo. Respirando quest’aria di entusiasmo alla riscoperta di vecchi tesori, iniziai ad esporre anch’io. A distanza di tanti anni lo posso confessare, ero troppo giovane per esporre alla Fiera Antiquaria, ma erano tempi diversi, videro il mio impegno e la mia passione e forse per questo chiusero un occhio”.
Non sono una figlia d’arte “La mia famiglia non era felice che facessi la Fiera Antiquaria, mi ostacolava. Non sono figlia di antiquari. I miei genitori odiavano tutto quello che consideravano “vecchio” e lo stipavano in cantina, la loro anticamera prima della spazzatura. Io al contrario fin da piccola ho sempre amato passare il mio tempo a scavare nei vecchi bauli. Tutta la roba che in casa veniva abbandonata per poi essere bruciata io la “salvavo”, se così si può dire, per me aveva un grande valore, prima di tutto affettivo. Era una lotta continua, io portavo a casa tanti oggetti e loro me li facevano sparire. Ricordo dei bellissimi fiori del ‘700 di ferro e perline. Li portai a casa e dopo poco sparirono. Li ritrovai buttati nel campo sotto casa. Li recuperai e poi li portai in Fiera, andarono a ruba.”
Una scelta di cuore: la bigiotteria americana anni ’30 “Ci fu un momento in cui questa vita da fiera 3espositrice cambiò, ero ragazza, erano gli anni ‘80. Dentro alcune scatole in cantina iniziai a trovare degli oggetti particolarissimi appartenuti a chissà chi: dei bijoux americani di inizio Novecento, bellissimi. Da lì mi appassionai in modo fortissimo e iniziai lo studio e la ricerca di questi oggetti per tutto il mondo. Da allora vado in America con regolarità per scovare i preziosi appartenuti alle dive di Hollywood”.
Grazie alla Fiera oggi è un architetto “In molti mi conoscono come ‘Manuela della Fiera’, ma pochi sanno che sono un architetto con un mio studio professionale. Questo lo devo alla Fiera Antiquaria. Mi sono finanziata tutti gli studi da sola con questa attività. Subito dopo la laurea in tanti mi hanno chiesto: ‘Ora smetterai di avere il banchino alla Fiera?’ Non capivano e non capiscono quanta gioia e soddisfazione mi dia questa vita. Alla Fiera Antiquaria mi sentivo e mi sento nel posto giusto, felice, a casa, da quarant’anni.”

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