Si abbassa il sipario sulla stagione teatrale del Poliziano di Montepulciano. Domenica 13 aprile a salire sul palco sarà Filippo Timi con “Skianto”, un testo scritto di suo pugno in dialetto umbro; una favola amara concepita con un linguaggio che si muove tra il lirico e il drammatico.

Lo spettacolo – La rappresentazione inizia con “C’era una volta”, come una fiaba, per poi sfiorare i tratti della tragedia perché il protagonista del racconto è un bambino diversamente abile che non corrisponde alla creatura immaginata dai genitori al momento del concepimento, bensì ad un bambino con la “scatola cranica sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare. La disabilità diventa oggetto di rappresentazione perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri, come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, arricchite di comicità e paradossi, con le prostitute del paese. Come tutti i sognatori, il ragazzo dovrà scontarsi con la realtà, ovvero col suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata. “Skianto” è un’opera attuale sia per la tematica trattata sia per il linguaggio che la caratterizza. Solo, sul palcoscenico, Timi è accompagnato dalla voce e dalla chitarra del giovane Andrea Di Donna che si esibisce in due cover e in due brani originali.

Info – tel. 0578 757007 | info@fondazionecantiere.it | Botteghino: intero 18 euro, ridotto 14 euro

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