Marcello Nicchi
Marcello Nicchi

Dal marzo 2009 è il re incontrastato dei fischietti arbitrali, presidente dell’Aia, l’associazione che raccoglie tutti i direttori di gara calcistici italiani, ed incurante degli scandali che sta attraversando da quasi un decennio il mondo del pallone del Belpaese, è il vertice assoluto del suo settore. Marcello Nicchi, classe ’53 aretino, questa mattina ha presentato la nuova stagione dello sport che ha una sfera che rotola su un prato verde, e che per disputarsi ha bisogno dell’arbitro, anzi di piu’ di uno da molto tempo a questa parte, perché oltre ai guardinalinee e al quarto uomo, da circa 36 mesi sono stati introdotti i famosi controllori della porta, che dalla stagione che scatta fra poche ore, avranno un compito in meno a loro assegnato.

Arriva l’occhio di falco Infatti fin dagli anticipi di serie A previsti per domani è prevista l’introduzione del cosiddetto “occhio di falco”, ovvero un sistema elettronico di cui sono disposte tutte le porte degli stadi del massimo campionato, che verificherà se il pallone avrà realmente oltrepassato la linea di porta, oppure no. Nelle sue parole da Coverciano, l’ex fischietto Nicchi, un toscano verace, ha difeso la categoria che lui presiede, parlato delle nuove norme e chiesto più risorse ed aiuto ai dirigenti del calcio italiano, presente al gran completo al centro tecnico alle porte di Firenze: dal presidente Figc Carlo Tavecchio ai presidenti di Lega di serie A e B, Maurizio Beretta e Andrea Abodi. «Non sarà più sopportata la violenza nel calcio e anche gli atteggiamenti non consoni- ha spiegato Nicchi – Avete già visto degli esempi in questo senso. Gli arbitri non vanno in campo per essere protagonisti, non vanno in campo per ammonire o espellere qualcuno ma per applicare il regolamento. Gli ultimi spiacevoli episodi che hanno sfiorato il calcio non hanno toccato il mondo arbitrale, ma noi siamo sinonimo di garanzia. Chi non rispetta le regole da noi va fuori».

arbitri«Proviamo a garantire un servizio di qualità» «Siamo molto felici, molto contenti perché si torna a parlare di calcio, di divertimento e di passione. Non ho voglia di parlare di problemi di alcun genere – ha aggiunto il presidente dell’Aia – Voglio dare la garanzia ai presidente delle Leghe e soprattutto al presidente federale che noi siamo pronti per svolgere il nostro lavoro con la consueta passione, dedizione e auspico anche capacità. Questi ragazzi (gli arbitri presenti nell’aula magna di Coverciano ndr) hanno alle spalle tanto lavoro nelle loro categorie, l’Aia non spreca un euro per le risorse che ci vengono messe a disposizione, e sono tutti investiti per la formazione e la spiegazione della regolamentazione arbitrale. Proviamo a garantire un servizio di qualità. Vengono fatti in Italia 2900 raduni tecnici circa e questo è sinonimo di lavoro». A fischiare quest’anno in serie A due direttori di gara toscana, il fiorentino Gianluca Rocchi, internazionale e protagonista assoluto anche in vari match delle coppe europee da quasi 5 anni, ed il concittadino, ma iscritto alla sezione di Pistoia, Massimiliano Irrati, in odore di promozione da parte della Figc verso la Uefa. A completare il tris di arbitri di Firenze, Leonardo Baracani, iscritto alla Can-B e dunque dipendente del designatore Stefano Farina. I raduni, escluso quello pre stagionale a Sportilia, si terranno tutto l’anno a Coverciano, casa del mondo calcistico italiano.

Articolo precedenteIn onore di Asaad. Bandiere a lutto in Palazzo Comunale per ricordare l’archeologo di Palmira ucciso dall’Isis
Articolo successivoAccoglienza diffusa. Arezzo e i suoi 540 migranti. Il Prefetto: «Dialogo e confronto continuo»