Tempo lettura: 2 minuti

FIRENZE – Un arresto anche a Firenze nell’ambito delle indagini nei confronti di potenziali fiancheggiatori in Italia di Hamas.

È stato infatti fermato ieri all’alba un esponente della comuità islamica fiorentina, Raed Al Salahat. Secondo l’inchiesta di Guardia di finanza e Digos, condotta dalla Procura antimafia di Genova, i soldi raccolti apparentemente per fini umanitari sarebbero serviti in realtà a finanziare l’organizzazione terroristica presente nella Striscia di Gaza. In tutta Italia sono state arrestate nove persone e sotto sequestro sono finiti 8 milioni di euro.

“Svolge attività in chiaro”, è il commento del suo legale. Plauso alle forze dell’ordine e all’inchiesta da parte del console di Israele in Toscana Marco Carrai. Ma in città si respira sgomento e incredulità.

Le accuse

Raed Al Salahat è una persona molto conosciuta e ben presente nella comunità islamica fiorentina; 48 anni, incensurato, è nato in Kuwait da famiglia palestinese. Al Salahat, dopo l’attacco a Israele del 7 ottobre 2023, avrebbe pubblicato due post di esaltazione sul suo profilo Facebook; secondo l’accusa farebbe parte dell’articolazione italiana di Hamas.

Segui le nostre news sul canale WhatsApp
CLICCA QUI

Per continuare a rimanere sempre aggiornato
Iscriviti al nostro canale e invita

La difesa

«Il mio assistito è incensurato e svolge un’attività in chiaro, quella di divulgare informazioni sulla causa palestinese», è stato il commento dell’avvocato difensore Samuele Zucchini alla notizia dell’arresto.

«Le autorità italiane – ha continuato il legale – si basano su indicazioni fornite dal Governo israeliano, compresi i suoi apparati di intelligence e militari, di cui non sappiamo i documenti, probabilmente sono informazioni raccolte in base a viaggi, contatti, captazioni, ma non ne sappiamo nulla. Comunque devono dimostrare se davvero a Gaza i fondi sono stati utilizzati per terrorismo e poi, nel caso dell’indagato da me assistito, se egli ne avesse consapevolezza».

Oggi l’avvocato Zucchini dovrebbe vedere Rahed Al Sahalat nel carcere fiorentino di Sollicciano, mentre per domani è atteso l’interrogatorio con il Gip di Genova

Il console di Israele

Soddisfatto invece, Marco Carrai, console di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia: «Speriamo che questa inchiesta faccia luce una volta per tutte sui sostenitori del terrorismo islamico presente in Italia. Spero che tutti coloro che sono pronti sempre ad andare in piazza e riempirsi la bocca di slogan anti ebraici e anti sionistici prendano atto di questo».

Parola all’imam

«Sì, conosco Raed Al Salahat – ha detto ai cronisti Izzedin Elzir, imam di Firenze -. E, conoscendo la nostra realtà, per me è una bolla di sapone. A Firenze anni fa ci fu un’altra operazione del genere e anche quella si concluse in una bolla di sapone. Io ho fiducia nella nostra magistratura. Mi dispiace solo che una cosa del genere avvenga nei confronti di persone che lavorano per aiutare gli ultimi e i bisognosi».

Intanto a Firenze già in serata circolava un volantino di difesa che faceva appello alla “solidarietà attiva e alla mobilitazione” e parlava esplicitamente di “persecuzione politica e appoggio al genocidio del popolo palestinese”. Nel volantino Raed Al Salahat è descritto come “un attivista, conosciuto da tutti per il suo lavoro nella solidarietà”.