Foto Toscana Film Commission

E’ tornata ad essere argomento di interesse la valorizzazione della Fortezza Medicea. Inaugurata nel 1779, i Senesi tennero a scrivere su una lapide posta all’ingresso che il granduca Pietro Leopoldo «mutò in delizia» ciò che era legato al triste ricordo delle guerre. In effetti, da secoli, i Senesi si deliziano dell’aria, della quiete, del panorama che da quei bastioni sono godibili. E’ dunque auspicabile che il luogo sia ben conservato e utilizzato al meglio.

Si ricorda in proposito che la Fortezza è, di fatto, anche un piccolo parco letterario, poiché diverse sono le pagine di scrittori che ne hanno registrato le suggestioni. Basti citare Arthur Symons che da lassù guardava la massa irregolare della città «fondersi in un’unica armonia» e, incantato, annotava come «dopo il tramonto par quasi che un messale dipinto dagli artisti senesi sia stato innalzato tra la terra e il cielo». Altrettanto dense di emozioni erano le passeggiate serali di Henry James, allorché dai «vecchi parapetti lisci e lustri per l’uso» scrutava «l’orizzonte ampio, strano, malinconico, stupendo» avvertendo dentro sé «l’intreccio di una ghirlanda di ore indimenticabili». E’ poi su questo scenario che Federigo Tozzi avviò il drammatico epilogo del romanzo “Tre croci”, quando il cavaliere Nicchioli porta Giulio «a guardare Siena dal muricciolo della Fortezza», perché «a quest’ora, i colori sono più belli che la sera». Per Vernon Lee, dalle fortificazioni medicee la campagna acquistava «il colore stesso del desiderio dell’inaccessibile», mentre per Giovanni Comisso era struggente la vista della città che «s’illumina di luci a ogni finestra come un piroscafo pronto per partire». La medesima veduta sollecitò la poesia di Carlo Betocchi: «Ma io guardavo le tozze / case, ammontate e nere, / fare notturne nozze / per le finestre lumiere”. E pure Leonardo Sciascia abbandonò la prosa per dire in versi: “Siena. Alla fortezza i giovani / con i grossi cani al guinzaglio, / le ragazze nelle vesti di primavera. / E la musica furente del luna park / si fa dolce con le magnolie»

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Insomma. Sarebbe da prendere in considerazione l’idea che nei diversi affacci della Fortezza si potessero leggere tali suggestioni, pagine aperte su eleganti pannelli e, magari, qualcosa da approfondire attraverso QR Code.

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