Dario Franceschini

Il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto che istituisce il primo distretto turistico culturale interregionale. A far parte dell’Etruria meridionale – questo il nome della nuova macro area che, di fatto, pone le basi per il superamento delle province – oltre 250 comuni appartenenti alle regioni Lazio, Umbria e Toscana con tre Comuni su tutti a fare da capofila pe i rispettivi territori: Viterbo, Orvieto e Chiusi.  L’annuncio è stato fatto dall’onorevole Giuseppe Fioroni (Pd) che ha parlato di «occasione storica».

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L’ex ministro Giuseppe Fioroni

Alle origini dell’accordo Un percorso iniziato ormai da qualche anno tra enti locali, categorie e reti di imprese per avviare e favorire lo sviluppo del turismo integrato in un sistema di rete. In particolare attraverso l’accordo sottoscritto un anno fa tra la Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale e i Comuni di: Bolsena, Cerveteri, Chiusi, Grosseto, Montalto di Castro, Orvieto, Tarquinia, Tuscania e Viterbo, è nato il progetto ‘Experience Etruria’ per la valorizzazione del patrimonio turistico culturale dell’antica Etruria; a sua volta, il Comune di Chiusi ha sottoscritto un protocollo per il progetto rendendosi coordinatore a capofila per il comuni toscani di: Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Murlo. E’ con questi presupposti e nel quadro degli sviluppi del progetto “Experience Etruria” che è stato costituito il ‘Distretto turistico interregionale dell’Etruria meridionale’ che comprende anche le aree interregionali di Toscana e Umbria individuate secondo le modalità della legge 106/2011.

«Un sentito ringraziamento – ha scritto Fioroni – ai presidenti Marini, Rossi, Zingaretti, per la rapidità e l’incisività con cui hanno approvato con delibere di giunta il progetto. Il ministro con la sua azione ci consegna uno strumento di governo per un’area vasta, capace di promuovere non solo turismo e cultura, ma creare sinergie di sviluppo territoriale di impresa e di marketing territoriale, superando i confini geografici e riconoscendo una omogeneità e un brand, che farà e sarà la forza dei nostri territori. Uno strumento che supera le province ed integra le regioni, valorizzando la ricchezza comune locale, ma aprendosi con una comune sinergia ai processi globali».

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