FIRENZE – Non è stato semplice, ma l’Accademia dei Georgofili ha cercato di voltare pagina da quel 27 maggio 1993. Giorno della strage mafiosa, che causò la morte di cinque persone.

“Questa è una settimana interamente dedicata a ricordare questo evento, soprattutto per i giovani che 30 anni fa non erano ancora nati. Una serie di iniziative tese a ricordare, ma lo facciamo con la consapevolezza che siamo rinati da quella tragedia umana e materiale. Di essere rinati, rilanciati, direi quasi che i Georgofili sono usciti rinforzati da un evento di quel tipo e in questo senso mandano un messaggio positivo ai giovani”, ha affermato Massimo Vincenzini, presidente dell’Accademia dei Georgofili, in occasione della presentazione del libro ‘Georgofili – le voci, i volti, il dolore a trent’anni dalla strage’, realizzato dal quotidiano La Nazione.

Per Vincenzini “non è sufficiente ricordare se poi non diamo una speranza per come uscire da certe tragedie e noi lo possiamo fare a testa alta grazie a un volontariato diffuso, ampio e concreto e all’opera dell’allora presidente dell’Accademia Franco Scaramuzzi”.

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