E’ guerra di cifre in Toscana tra la Regione e i comitati di Italia Nostra di Siena e Grosseto sui dati resi noti il 27 novembre scorso dall’agenzia regionale per la sanità relativa agli effetti della geotermia sulla salute umana. Più 13,1 per cento a livello locale, +13,7 per cento a livello regionale l’aumento della mortalità maschile nell’Amiata senese e grossetana secondo Italia nostra, mortalità legata ad eccessi in stili di vita e fattori occupazionali secondo la Regione.


La posizione di Italia Nostra – “La cosa gravissima è che nelle valutazioni di impatto ambientale le conseguenze sulla salute non sono mai state valutate – spiega Roberto Barocci della sezione di Grosseto di Italia Nostra –  e gran parte delle centrali geotermiche non hanno mai sostenuto valutazioni di impatto ambientale. Sono state concesse autorizzazioni all’esercizio senza mai valutare le ricadute sulla salute dei cittadini. Quello che chiediamo alla Regione Toscana – aggiunge -è che tutti gli impianti geotermici esistenti in Toscana siano sottoposte a valutazione sanitaria e che come succede in molti Paesi stranieri, vengano applicate le migliori tecniche disponibili: l’Enel, per esempio, ha dei brevetti per rimettere tutto il vapore in profondità senza che ci siano scambi con l’atmosfera. Non si capisce perché solo in Italia l’Enel non voglia applicare queste tecnologie”. Nel dettaglio nei 16 comuni geotermici senesi e grossetani negli anni 2000-2006 si sono rilevati 131 morti in più per i maschi, 32 morti in meno per le donne(99 morti in eccesso compensando maschi con femmine), erano stati 272 morti in più tra i maschi, 40 in meno tra le donne  nei precedenti 26 anni (1980-2006).


La vicenda – Il 27 novembre scorso Francesco Cipriani, dirigente dell’agenzia regionale di sanità, e Anna Rita Bramerini, assessore all’ambiente della Regione Toscana hanno presentato i risultati dello studio epidemiologico sui comuni geotermici. “Il quadro sanitario delle aree geotermiche che ne esce è rassicurante – dichiarò Bramerini – e in linea con il quadro della Toscana che, sappiamo, ha un’aspettativa di vita più alta rispetto alla media nazionale. Ma va detto che emergono anche elementi di criticità nelle aree dell’Amiata, sia rispetto ad alcune patologie, sia rispetto alle cause di mortalità. Si tratta di criticità che potrebbero far pensare a fattori ambientali più legati a caratteristiche territoriali tipiche delle aree montane e agli effetti della presenza di attività minerarie. Ciò non di meno, sono questi elementi che meritano di essere approfonditi e riflettuti ulteriormente”. “I pochi eccessi di malattie rilevate nella nostra ricerca – spiegò Cipriani – fanno pensare che queste siano imputabili alle occupazioni minerarie del passato o a stili di vita individuali piuttosto che alla geotermia”.


Lo studio – L’indagine è stata condotta incrociando dati ambientali e sanitari relativi a 43mila abitanti dei 16 Comuni geotermici toscani. Di questi, 8 si trovano nella provincia pisana e senese e ospitano 26 centrali geotermiche; altri 8 si trovano nella provincia grossetana con 5 centrali. La ricerca, condotta come un’istruttoria epidemiologica, ha evidenziato un numero limitato di indizi su cui focalizzare l’attenzione e quindi intervenire. Le fonti utilizzate sono tutte quelle disponibili al momento su eventi sanitari relativi ai residenti nelle aree geotermiche, prendendo in esame tutti i loro atti sanitari indipendentemente dal luogo dove sono stati rilasciati. Si tratta di mortalità, ricoveri in ospedale, basso peso alla nascita, malformazioni e altre patologie con minore gravità che non richiedono ricovero. Lo studio è descrittivo e va a cercare indizi e prove di eventuali rischi.


Sdan – Siena

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