FIRENZE – Concessioni in scadenza nel 2024 per la geotermia, un comparto produttivo ed industriale fondamentale per la Toscana, con 34 centrali dislocate in 3 Province (Pisa, Siena, Grosseto), 16 Comuni interessati e 5.000 addetti (700 direttamente, 2.000 fornitori, 780 subfornitori e circa 890 in servizi di varia natura); la produzione geotermica è di 5,7 TWh/anno che equivalgono al 34% dei consumi elettrici della Regione.

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A lanciare l’allarme le segreterie regionali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec- Uil. «Nei giorni scorsi si sono incontrate Enel Green Power Italy e Filctem Cgil, Flaei Cisl, e Uiltec Uil Regionali per affrontare le problematiche della geotermia – si legge in una nota congiunta dei sindacati – Il rinnovo delle concessioni geotermiche in scadenza al 2024 è stato l’argomento più importante affrontato nell’incontro poiché rappresenta un nodo aperto che rischia di frenare gli investimenti nel comparto e con essi lo sviluppo della geotermia. Con il coinvolgimento della Regione Toscana e dei Ministeri competenti, Enel Green Power sta puntando ad una proroga alle concessioni, della durata di almeno 15 anni, tempo minimo ritenuto utile a garantire il ritorno economico agli importanti investimenti che Enel Green Power si appresterebbe a fare nei prossimi anni (realizzazione di centrali per nuovi 65 MW di potenza installata, rinnovamento tecnologico/ambientale di 12 dei 37 gruppi geotermici in funzione, installazione del secondo impianto Amis in tutte le centrali e progetti di 52 nuovi pozzi di produzione/mantenimento e per la re-iniezione). Come Sindacato riteniamo che la direzione in cui si sta muovendo l’Azienda, al di là della metodologia attuale di affidamento delle concessioni, rappresenti un ulteriore passo verso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili sul mercato che consentono di puntare all’ambizioso traguardo di emissioni zero, come richiesto dalle Amministrazioni e dai cittadini delle Aree Geotermiche (raddoppio del filtro AMIS,  rinnovamento di 12 gruppi di produzione, con l’auspicabile passaggio alle torri a secco). L’ampliamento della produzione geotermica e il rinnovamento delle centrali in esercizio, potrà inoltre contribuire a raggiungere la condizione di Carbon Neutral in Toscana entro il 2050, già presente nella Provincia di Siena fin dal 2011, grazie anche al prezioso contributo della risorsa geotermica.

18 assunzioni nel mese di giugno, ma c’è il pericolo esuberi

«Sul versante occupazionale – spiegano i sindacati – l’Azienda ha confermato per giugno l’assunzione di 18 profili senior, l’ottanta percento dei quali ha residenza nei comuni geotermici, ed a breve procederà anche all’assunzione di un “numero significativo” – ma al momento non precisato – di profili junior attraverso un bando che sarà reso pubblico tra poche settimane.
Come sindacati. esprimiamo apprezzamento per le assunzioni dichiarate dall’azienda che rappresentano un buon punto di partenza, anche se rimane pressante la necessità e l’urgenza di non fermarsi a questi numeri, ma di procedere speditamente all’immissione di ulteriore personale, a cominciare dagli organici operativi, garantendo altresì il turnover del personale operativo che uscirà nei prossimi tre anni (stimato in ca 100 unità).  Infine abbiamo chiesto all’azienda un impegno forte a fianco del Sindacato per modificare l’art.177 del Codice Appalti, la cui entrata in vigore è fissata al 31 dicembre 2021; se questo articolo, irragionevole ed iniquo, non sarà modificato, le aziende del gruppo Enel, come quelle di altri operatori che operano nei settori dell’elettricità e del gas, dovranno obbligatoriamente esternalizzare l’80 % delle attività svolte al proprio interno; tutto ciò porterà inevitabilmente ad un numero elevato di esuberi, mettendo a repentaglio il futuro di 150.000 lavoratori occupati, in settori fondamentali e strategici per lo sviluppo del Paese. Vista l’insensibilità fin qui incontrata nelle forze politiche nel modificare questa norma, Filctem,Flaei e Uiltec  hanno dichiarato uno sciopero nazionale di 8 ore per la giornata del 30 giugno» conclude la nota.

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