FIRENZE – “Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebrerà il Giorno della Memoria, una data simbolica per ricordare le vittime del nazismo. Ma pochi sanno che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di Testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana.

I Testimoni furono tra i primi ad essere mandati nei campi di concentramento, dove portavano un simbolo sull’uniforme: il triangolo viola. Dei circa 35.000 testimoni presenti nell’Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta”.

E’ quanto si evidenzia in una nota della Congregazione dei Testimoni di Geova. Nel documento si citano le parole del professor Robert Gerwarth che ha sottolineato come i Testimoni di Geova furono “gli unici sotto o il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose”. “I nazisti – si legge nella nota – cercarono di infrangere le convinzioni religiose dei Testimoni offrendo loro la libertà in cambio di una promessa di obbedienza. A nessun altro fu data questa possibilità. La dichiarazione di abiura (emessa a partire dal 1938) richiedeva al firmatario di rinunciare alla propria fede, denunciare altri Testimoni alla polizia, sottomettersi completamente al governo nazista e difendere la ‘Patria’ con le armi in mano. I funzionari delle prigioni e dei campi spesso usavano la tortura e le privazioni per indurre i Testimoni a firmare”.

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