«Le autonomie locali rappresentano per tradizione, storia e decisione costituzionale l’ossatura primaria della Repubblica italiana, la struttura portante attraverso la quale il nostro ordinamento si dirama sui territori. Le autonomie, in un Paese policentrico come il nostro, ricco di una moltitudine di dimensioni geografiche, sociali ed economiche, sono costituite soprattutto da piccoli comuni, i quali rappresentano degli standard amministrativi della nazione, e conseguentemente una dimensione da sostenere e valorizzare, non dunque eccezioni né tantomeno un problema». Così inizia la lettera di alcuni sindaci dei piccoli Comuni senesi (Casole d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Castiglione d’Orcia, Cetona, Chianciano Terme, Chiusdino, Monteriggioni, Piancastagnaio, Piena, Rapolano Terme, Radicofan, Radicondoli, San Casciano Bagni, San Gimignano e Trequanda) indirizzata a Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e ai parlamentari, redatto al fine di sollecitare l’approvazione definitiva in parlamento della misura nota come legge sui piccoli comuni.

Necessità di un messaggio forte «I piccoli comuni non sono un retaggio del passato da superare togliendo prima loro risorse e aggravandone le incombenze amministrative – prosegue la missiva -, e poi obbligandoli, di fatto o per legge, a fondersi, come lo Stato e le Regioni hanno dimostrato in questi ultimi anni di voler fare. La modernità amministrativa non passa infatti dall’attacco ai piccoli comuni, come suggerisce una distorta interpretazione della globalizzazione, perché essi proprio in un mondo globalizzato continuano ad essere un presidio insostituibile di rappresentanza democratica e di buon governo locale. C’è bisogno pertanto di un messaggio forte da parte del Parlamento e delle forze politiche nazionali che lo compongono, che segni un’inversione di tendenza».

Accelerare i tempi «Le legge sui piccoli comuni, che ormai da anni era ferma in Parlamento e che in questa legislatura è stata invece approvata in prima lettura alla Camera, può rappresentare sia simbolicamente che concretamente una risposta alle comunità locali, il riconoscimento della loro rilevanza costituzionale oltre che un aiuto materiale nello svolgimento della loro vita quotidiana. Dopo che la prima approvazione alla Camera aveva suscitato aspettative su una rapida conclusione dell’iter, adesso il testo è al Senato (Atto Senato n. 2541 – Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni) e la legislatura sta volgendo al termine. Non possiamo permetterci di perdere questa ennesima occasione adesso che siamo arrivati ad un passo dal traguardo. Pertanto noi firmatari del presente appello invitiamo il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e i parlamentari a fare quanto nella loro disponibilità per arrivare all’approvazione della legge prima della scadenza della legislatura, in nome dei bisogni delle comunità locali e delle loro istituzioni rappresentative».

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