PIOMBINO – Due giorni ancora e la nave gasiera sarà nel porto di Piombino (Livorno). Presente anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ha incontrato il presidente regionale Eugenio Giani.

“Abbiamo parlato anche delle possibili compensazioni – ha affermato il ministro – e valuteremo sia rispetto alla programmazione della Regione, sia rispetto alle valutazioni del Comune, indipendentemente dal percorso giuridico del Tar. Tuttavia non le chiamerei compensazioni, perché a Piombino c’è un’enorme area che va bonificata, rigenerata e ridestinata alle produzioni. C’è un impegno serio su questi aspetti da parte del governo, e più in generale del settore pubblico”.

L’arrivo della nave, che effettuerà una serie di test sul rigassificatore, preoccupa invece i comitati, che si sono sempre opposti all’opera. “Tali test avverranno senza, per quanto ne sappiamo, che il rapporto di sicurezza definitivo sia stato approvato e senza conoscere ancora il piano di emergenza a cura del Prefetto”, hanno scritto in una lettera indirizzata al Comitato tecnico regionale.

“La popolazione dovrà pur essere avvertita sul da farsi, dato che trattasi di impianto a rischio di incidente rilevante. Si parla di test – aggiungono nella lettera – e di arrivo della metaniera in un piccolo porto trafficato, vicinissimo alle abitazioni e alle infrastrutture, eppure non ci risulta ancora firmata l’Aia”. Per la città di Piombino, si dice ancora nel documento, “dal 4 maggio in poi comincerà una storia, non voluta dalla maggioranza della popolazione né dall’amministrazione locale in carica, una pagina che ci sembra poco edificante per un Paese democratico che non ha saputo ascoltare  evidenti criticità, frutto di procedure d’urgenza e a nostro avviso non  sufficientemente garantiste”.

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