Un protocollo per la tutela delle vittime di stalking e violenze che si amplia sempre più sul territorio toscano. Altre 5 aziende hanno deciso di entrare nel progetto regionale del Codice Rosa, portando così a 10 il numero di aziende sanitarie toscane che applicano il protocollo di tutela delle vittime di violenze e maltrattamenti.

Le new entry Entro il 2014, il progetto del Codice Rosa dovrebbe coprire tutto il territorio toscano. Le nuove aziende, che hanno aderito al progetto dall'inizio del 2013, sono la 5 di Pisa, la 6 di Livorno, la 11 di Empoli, l'azienda ospedaliero universitaria di Careggi e quella del Meyer. Vanno ad aggiungersi alla 9 di Grosseto, capofila regionale, che ha avviato il progetto già dal 2010, la 2 di Lucca, la 4 di Prato, la 8 di Arezzo e la 12 di Viareggio.

Punta dell’iceberg Nel 2012, nelle 5 aziende in cui il Codice Rosa era in funzione, sono stati trattati 1.455 caso di maltrattamenti e abusi su adulti e minori: 250 a Lucca, 338 a Prato, 241 ad Arezzo, 466 a Grosseto e 160 a Viareggio. Si tratta della punta dell'iceberg di un fenomeno che spesso le vittime hanno paura di denunciare, anche se nascondono il grande desiderio che qualcuno chieda loro cosa e' successo veramente, cosa si nasconde dietro a quella che è stata dichiarata una caduta accidentale in bagno o l'urto contro uno sportello della cucina. Sul totale dei dati rilevati riferito agli adulti, 1.248 sono caso di maltrattamento, 44 di abuso sessuale e 22 di stalking. Il progetto non è rivolto solo alle donne, ma anche ai bambini, agli immigrati, alle vittime di atti omofobici, agli anziani che è una categoria tra le più deboli. Altra fascia debole, i bambini: i dati delle 5 aziende del 2012 fanno emergere 113 casi di maltrattamento e 28 casi di abuso sessuale su minori.

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