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SIENA – Il Comune di Siena ha dato mandato ad uno studio legale di fare causa a Banca Mps per vedersi restituire, dopo 16 anni, ‘costi impliciti’ non indicati in un contratto derivato Irs, a garanzia della variabilità dei tassi d’interesse su una rinegoziazione di mutui.

Una cifra di circa 9 milioni di euro, secondo una prima perizia fatta eseguire dall’amministrazione senese allo studio Cedrini & Zamagni di Rimini. La richiesta di risarcimento per i termini di prescrizione non potrà andare indietro di oltre dieci anni.

Assessore al bilancio: «Alla base della scelta una sentenza della Cassazione»

«Alla base della scelta – spiega l’assessore al bilancio di Siena Luciano Fazzi – una sentenza storica della Cassazione, la 8770/2000, che, di fatto, ha dichiarato nulli tutti i contratti derivati per i quali le banche non hanno indicato i costi impliciti e gli scenari probabilistici». Secondo quanto ricostruito dal Comune negli anni 2000 ci sarebbe stata la rinegoziazione su mutui accesi con Banca Mps per un importo di circa 18 milioni di euro. Al 2005 risalirebbe, invece – sempre secondo quanto ricostruito – la sottoscrizione del contratto derivato Irs a garanzia della variabilità dei tassi d’interesse.

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