Consiglio regionale della Toscana
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FIRENZE – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione che impegna la Regione a interrompere ogni forma di relazione istituzionale e commerciale con il governo israeliano, segnando una presa di posizione netta a favore della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

La decisione, arrivata a una settimana dal pressing del Partito Democratico nazionale, ha visto la maggioranza guidata dai dem sostenuta da Movimento 5 Stelle e Verdi, ma non da Italia Viva, che si è sfilata dal voto.

Parallelamente, il centrodestra si è presentato diviso: Lega e Forza Italia hanno ritirato la loro firma dalla mozione di area dopo il cosiddetto “Landi-gate”, che ha visto il vicepresidente del Consiglio regionale in procinto di passare dalla Lega a Fratelli d’Italia.

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Alla fine, la mozione del centrodestra è stata approvata solo con i voti di Fratelli d’Italia e Merito e Lealtà, chiedendo la cessazione del conflitto e lo sblocco dell’assistenza umanitaria a Gaza.

Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha confermato il proprio impegno: «Sono assolutamente favorevole, ho votato la nostra mozione, darò seguito a questo impegno», ha dichiarato, annunciando inoltre l’intenzione di portare in giunta, già dal prossimo lunedì, una delibera per il riconoscimento dello Stato di Palestina come proposta da sottoporre al Parlamento.

«Non c’è bisogno di cinque Regioni come era stato detto prima, è sufficiente la nostra proposta con un atto formale. In ogni caso manderò la proposta ai 20 presidenti regionali», ha precisato Giani, sottolineando la volontà di proseguire sulla linea già adottata da Emilia-Romagna e Puglia.

Il percorso rimane però accidentato. Italia Viva non ha partecipato al voto sulle varie mozioni, mentre il Partito Democratico si è astenuto su quella presentata dalla consigliera M5S Irene Galletti, contribuendo alla sua bocciatura. Nel testo della mozione M5S, ritenuto troppo ampio dai dem, si chiedeva la sospensione immediata di ogni scambio commerciale e collaborazione tra la Regione e lo Stato di Israele, incluse aziende, università, enti di ricerca e progetti di cooperazione territoriale. Diversa la formulazione della mozione Pd, che impegna la giunta «ad attivarsi al fine di interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del governo israeliano anche adottando iniziative volte a sospendere rapporti di natura economica-commerciale in essere», con un invito al governo Meloni a «condannare inequivocabilmente l’operato di Netanyahu».

La mozione del centrodestra, invece, è stata approvata solo grazie all’astensione della maggioranza e al voto favorevole di sette consiglieri, tra cui Silvia Noferi (Verdi), che ha sostenuto tutte le mozioni. Il testo chiede la «cessazione immediata dei combattimenti, la liberazione degli ostaggi, il ripristino delle condizioni per l’assistenza umanitaria a Gaza e la necessità di perseverare nell’attività diplomatica».

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