Riqualificare il settore con una globale revisione del sistema delle scommesse, una migliore economia di gestione e un fondamentale ripensamento del modo in cui la scommessa ippica viene proposta sul mercato. Sono questi gli obiettivi (e le promesse) emersi in seguito all’incontro avvenuto oggi tra il Ministro delle politiche agricole, Mario Catania, e i vertici di Assi, Agenzia per lo sviluppo del settore ippico.

L’apertura ministeriale L’analisi della grave situazione nella quale versa il settore ippico, a quanto emerge da una nota stampa emessa dal Ministero dell’Agricoltura, ha consentito un approfondimento di molte problematiche. «Intendo avviare un confronto con il Ministero dell’Economia individuando il percorso più appropriato, valutando anche l’opportunità di un riassetto organico da perseguire con iniziative legislative – ha detto il ministro Catania -. Invito i rappresentati dell’Ente a proseguire gli incontri e il confronto avviati con la filiera tutta».

Il segnale e la manifestazione Adesso ci sarà da vedere se le parole del Ministro Catania saranno solo proclami per acquietare la situazione oppure daranno il là ad un processo di confronto operativo per risolvere quella che appare, a tutti gli effetti, come la malattia terminale del comparto ippico italiano. Anche se, segnali di apertura come quelli di Catania, hanno il merito di lasciare un minimo di speranza e di far vedere un piccolo barlume di luce in fondo al tunnel. A Roma intanto prosegue il presidio nella sede dell'Assi da parte di alcuni manifestanti che dal primo gennaio si trovano senza un’occupazione. È di ieri la comunicazione di un'altra manifestazione, oltre quella del 12 gennaio in Piazza Montecitorio. Il giorno prima, l’11 del mese, una dimostrazione pubblica dell'ippica si terrà davanti anche con un presidio davanti alla sede dell’Aams, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato che regola il comparto del gioco pubblico in Italia.

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