Solo la Banda Osiris, qui rappresentata da Roberto Carlone come direttore artistico dell’evento, poteva immaginare di riempire i luoghi magici del verde Casentino non con il suono boschivo del corno ma con quello metropolitano ed elegante del pianoforte: è la prima considerazione che vien da fare vedendo il programma di “PianoForte Sostenibile” in programma dal 17 al 20 luglio a Stia e Pratovecchio (Arezzo). E non è l’unica. Il pianoforte visto da qui smuove giovani ed entusiasmi: da sei mesi ben centocinquanta volontari stanno lavorando agli allestimenti che, nella calma bellezza dei borghi dei due borghi aretini, ospiteranno quattro giorni di musica no-stop, creando l’occasione rara di far suonare insieme artisti celebri e giovani talenti, tutti lanciati in un centinaio di concerti da suonarsi su sette pianoforti forniti da Yamaha, quattro palchi, piccole performance in orti appartamenti e giardini, masterclass e lezioni all’aperto. Ci sarà anche un concerto all’alba (come si fa da anni al blasonato Festival di Ravello) nel silenzio mistico della Pieve di Romena e lo terrà il pianista “zen” Cesare Picco. Se per la prossima edizione riescono ad organizzare qualche concerto nella foresta della Lama (come quelli de Il suono delle Dolomiti) allora questo PianoForte casentinese rischia di diventare una micidiale macchina da guerra turistica. Per la gioia di noi tutti e specie per quella di un territorio che sa fare squadra e che, sempre, promuove tutte insieme le sue eccellenze.

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