«Il rinnovamento non si fa solo con la carta d’identità, non si può pensare che la politica si rinnovi mettendo qualche giovane a fare questo o quello. La politica si rinnova se si cambia il modo di farla. Solo così ci sarà un ricambio generazionale. […] Non possiamo stare avvitati al nostro interno perché a forza di guardare in terra si diventa ciechi. […] Non si può accettare che la mera remunerazione del capitale sia più incentivata della remunerazione del lavoro».

Parole di conte e di segretario Parole dette al cospetto de “Il quarto stato”. Parole di Niccolò Guicciardini, discendente di una famiglia nobile fiorentina e oggi alla guida del Partito Democratico provinciale di Siena dopo l’elezione avvenuta ieri. Parole dette al microfono di un’intervista a 360 gradi su spaccatura all’interno del partito senese (leggi), primarie, botte e risposte Renzi-Bersani, Banca Monte dei Paschi di Siena, presente e futuro di un’Italia vista dagli occhi di chi nel sangue ha ancora le idee e i pensieri di quel Francesco Guicciardini che accusava Machiavelli di troppa utopia. Quel Francesco Guicciardini massimo esponente del realismo politico nel 1500 che scrisse “Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore che la paura”

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