«Una giornata di studio, aperta a tutti, per permettere ad una platea più ampia possibile di discutere consapevolmente del destino del Santa Maria della Scala». A proporla l'assessore ai lavori pubblici e patrimonio del Comune di Siena Paolo Mazzini intervenendo sul dibattito sviluppatosi in città sul destino dell'antico Spedale oggi polo museale anche in ottica della candidatura di Siena a capitale europea della cultura 2019 (leggi).
 
Che la discussione abbia inizio «Ritengo utile e necessario che la discussione – spiega l'assessore Mazzini (scarica) – parta dalla costruzione di una consapevolezza, il più diffusa possibile, di cosa è realmente il complesso del Santa Maria, di cosa è stato recuperato e realizzato finora, delle sue potenzialità e delle sue caratteristiche intrinseche».  Che la discussione abbia inizio dunque, e sia un dibattito degno di una candidata a capitale europea della cultura (leggi).
 
«Non si tratta di un contenitore» L'assessore ai lavori pubblici precisa però che «occorre avere ben presente che il Santa Maria non è un «contenitore», non è una scatola da scarpe da riempire con ciò che si vuole; è invece un edificio gigantesco e complicato, frutto di una storia secolare di accrescimenti e aggiunte, con una sua storia, un carattere, direi un'anima. Può ospitare e accogliere tante attività e cose, ma, secondo me, non troppe nè tutte». «La sfida di Siena – conclude l'assessore Mazzini – deve coinvolgere tutti, perchè ciò che si fa qui darà il segnale che l'Italia ce la può fare a coniugare la salvaguardia del passato con il progresso futuro».

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