PISA – In Toscana un nuovo caso di sospensione per “test del carrello”: questa volta nel punto vendita Pam di Fornacette (Pisa).
Una cassiera con 36 anni di esperienza è stata sospesa per dieci giorni dopo un controllo effettuato tramite questa pratica, già alla ribalta in altri tre casi analoghi nella regione. La sua colpa quella di non aver notato un mascara nascosto in una busta di castagne, per la quale è stata sanzionata ricevendo una sospensione dal lavoro e dalla retribuzione di 10 giorni.
Il test del carrello prevede che un ispettore finga di essere cliente, passando alla cassa con prodotti nascosti o non registrati. Se il cassiere non rileva l’anomalia, l’azienda può avviare sanzioni disciplinari. Pam Panorama difende questa procedura come misura anti-furto, ma i sindacati la criticano come vessatoria e punitiva verso i lavoratori.
Anna Piu, segretaria provinciale di Sinistra Italiana, e Massimiliano Ghimenti, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, definiscono la sospensione “un fatto gravissimo” e segno di un clima insostenibile. Sottolineano che il vero problema non sono le lavoratrici, ma la mancanza di adeguata vigilanza alle casse veloci, come già denunciato dalla RSU nel 2023, e le scelte gestionali errate dell’azienda.
“Una sanzione, oltre la quale – dice Matteo Taccola della Filcams Cgil Pisa – c’è solo il licenziamento”.
Taccola sottolinea come “Dopo lo stress di queste settimane, durante le quali la lavoratrice ha aspettato con profonda preoccupazione l’esito del procedimento disciplinare vedendo quanto successo ai colleghi di Siena e Livorno licenziati per contestazioni analoghe l’azienda ha deciso di comminare una sanzione pesantissima, mettendo sulla testa della dipendente una spada di Damocle che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà”.
“Al di là delle azioni legali, che la lavoratrice sta giustamente valutando – conclude il sindacalista – la nostra sigla continuerà a sostenere la mobilitazione regionale e nazionale contro una deriva autoritaria di una Società che scarica su lavoratrici e lavoratori le incapacità gestionali dei propri dirigenti”.
I sindacalisti chiedono a Pam Panorama di ritirare immediatamente i provvedimenti disciplinari e di aprire un confronto serio con le organizzazioni sindacali, ribadendo che “la dignità delle persone non può essere trattata come una variabile di bilancio”. Avs e Filcams CGIL promettono di sostenere i lavoratori nei prossimi passaggi istituzionali e nelle mobilitazioni sul territorio, respingendo con fermezza questo tipo di gestione del personale in Toscana.







