Richieste di prestiti delle imprese toscane alla Fondazione anti usura balzate dall’8% al 40% nell'ultimo anno. Un aumento vertiginoso che fotografa la grave crisi economica europea ed italiana che si sta ripercuotendo anche sulle imprese toscane che non riescono più ad ottenere credito dalle banche, come denuncia una recente ricerca di Confesecernti Siena (leggi). E così gli imprenditori  rischiano di finire nella rete degli usurai per far fronte a tutti gli impegni. Nel solo 2011 sono stati accertati dalla Guardia di Finanza 20 casi e 27 le persone denunciate con una decina di arresti e 12 milioni di beni patrimoniale confiscati. Ad offrire un’alternativa alle imprese ed anche ai cittadini è la Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura attiva dal 2004 che fa capo alla rete delle Misericordie. E che in questo periodo è affollata di richieste.

Banche senza liquidità «Il problema dell’usura interessa sempre più anche le imprese, oltre alle famiglie», è il grido d’allarme del presidente della Fondazione Lelio Grossi intervistato da agenziampress.it. (video). «Quella dell'usura è, purtroppo, una realtà in forte crescita che rileviamo dai contatti quotidiani con i nostri centri di ascolto (40 in tutta la Toscana, ndr) – spiega il presidente – ai quali i piccoli imprenditori si rivolgono per  manifestare le difficoltà a far fronte alla normale amministrazione.  A questo si contrappone anche un’altra criticità: il momento di scarsa liquidità delle banche che, quindi, riservano minore attenzione alle imprese che avanzano richieste dirette di prestiti ma anche a quelle da noi avvallate con garanzie». Nell'ultimo anno, denuncia il presidente, le banche hanno rifiutato finanziamenti per il 50% delle domande avanzate tramite la Fondazione. Una situazione che potrebbe diventare pericolosa a lungo andare per la stessa sopravvivernza di una realtà economica sana nei territori: «Togliere dal tessuto produttivo tante piccole imprese, perché falliscono, significa impoverire totalmente le zone in cui operano».

La Fondazione E’ una Onlus che opera in tutto il territorio regionale con oltre 150 volontari impegnati nell’aiutare chi si trova in difficoltà finanziaria di fronte alla crisi economica in atto e alle sempre meno persistenti attenzioni da parte degli istituti di credito. I dati parlano da soli con oltre 1500 finanziamenti che potrebbero arrivare a sfiorare, nel bilancio di missione 2011, i 70 milioni di euro. Tra i principali finanziatori, oltre al Ministero dell’economia e delle Finanze anche la Fondazione Mps che, dall’inizio dell’attività della Onlus diretta da Grossi, ha erogato 1.263.228 euro.

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