turisti-cinesi.jpg«La Toscana del turismo nel 2015 ha raccolto i frutti della lungimiranza di tanti operatori, che senza timore per la situazione sfavorevole hanno insistito e investito. Ma non dobbiamo fermarci e continuare a programmare e investire». Cosi’, l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, alla conferenza di Bit, borsa internazionale del turismo, per presentare tendenze e temi dell’offerta turistica toscana 2016. Wedding, turismo attivo, Giubileo, carnevale, cantine d’autore: questi i progetti illustrati nel corso della conferenza stampa che si e’ tenuta nello stand della Regione.
turisti_firenzeIl report «Il settore- ha spiegato Ciuoffo- si e’ ripreso bene nel 2015, dopo alcune annate davvero critiche. Il turismo, dal 2010 al 2013 in piena crisi, è stato l’unico settore che non ha smesso di crederci e di investire. Adesso si stanno raccogliendo i frutti di questo lavoro. Anche la Regione ha deciso di rimodulare il proprio impegno: la Toscana dispone di un vero e proprio tesoro e non dobbiamo limitarci al concetto di turismo classico, quello che si basa sul turismo delle citta’ d’arte, sulle solite met»”. E a far propendere per un consuntivo ottimistico dell’anno appena passato è il report del Centro studi turistici. I primi segnali positivi si erano gia’ avuti nella prima parte dell’anno. La conferma del trend e’ poi arrivata dai grandi numeri estivi. I visitatori sono stati 12,8 milioni, 44,4 milioni le presenze, dati in entrambi i casi in crescita rispetto al 2014: +2,3% gli arrivi e +2,1% i pernottamenti. L’aumento, in valore assoluto, si attesta sui 288 mila arrivi e 894 mila pernottamenti, con una permanenza media di 3,5 giorni. «In Toscana  si vive bene, è questo il messaggio che vogliamo dare – ha aggiunto Ciuffo – e noi che abbiamo il privilegio di vivere  in un posto così fantastico spesso non ce ne rendiamo conto. Il mondo ci guarda come un luogo ambito non solo per la fisicità ma per tutto quello che percepisce esserci insieme: la serenità nostra, la predisposizione all’accoglienza, alle relazioni umane è antica e si porta dietro tradizioni, cultura e abitudine al bello. Noi dobbiamo raccontarla questa roba e questo è il prodotto che può fare la differenza nella competizione sui mercati mondiali del turismo. Ora dobbiamo fare di questa visione un progetto, perché sia la qualità complessiva della vita a promuovere la nostra regione. In Toscana si può trovare tutto ciò che serve per intercettare paesaggio, cultura, storia, buona cucina, ovviamente buon vino che è uno dei nostri brand più conosciuti e più attrattivi al mondo”. “Per raccontare tutta la Toscana – ha detto ancora  Ciuoffo – ci vorrebbero alcuni giorni. Ma un elemento sul quale vorrei soffermarmi è il vino. La Toscana è conosciuta in tutto il mondo per  questa sua specificità ed eccellenza, che l’agricoltura ha saputo  valorizzare al massimo recuperando e conservando il paesaggio. Per  promuovere un turismo legato al vino abbiamo creato Toscana Wine Architecture, unione di tradizione e contemporaneità grazie al lavoro  di architetti di fama mondiale».
Articolo precedenteLo sguardo dall’alto. Fiorentina, don Gabricci: «Una benedizione per la squadra? Ci stiamo pensando»
Articolo successivoIl sindaco Senesi: «Il consigliere Scaramelli chiarisca il significato delle sue parole su Uopini»