‘La situazione di GSK Vaccines è molto meno rosea di come la vorrebbe dipingere la direzione aziendale. Nel triennio 2016-2018 il numero totale dei lavoratori, compresi quelli ‘affittati’ dalle agenzie di somministrazione, è diminuito di ben 325 unità, trend negativo che torva conferma anche nel primo semestre 2019’. Lo hanno sottolineato i lavoratori riuniti in assemblea sindacale, approvando all’unanimità un documento dove vengono elencate tutta una serie di criticità riguardanti l’andamento dell’attività della multinazionale del farmaco che opera in provincia di Siena. Secondo quanto riportato con una nota da Filctem Cgil ‘il prolungato calo dei volumi produttivi, in modo particolare quello riguardante il prodotto di punta del portafoglio vaccini, allarma e preoccupa non poco per le sorti e il futuro dell’azienda, così come il fermo produzione di alcuni strategici reparti, quale conseguenza di discutibili scelte aziendali, che sta incidendo negativamente anche sul totale della forza lavoro occupata’. Inoltre – spiega ancora il sindacato – ‘è in atto anche una massiccia riorganizzazione di molte funzioni aziendali, costringendo spesso i lavoratori a riposizionamenti interni, subendo a volte giocoforza un demansionamento nell’ottica di un maggior efficientamento costi-benefici’. ‘A maggior ragione è curioso che invece nel triennio 2016-18 il numero dei dirigenti aziendali sia aumentato da 98 a 101. Adesso la palla – conclude il sindacato – passa a GSK, che dovrà fornire risposte convincenti e rassicuranti sulle prospettive occupazionali dei siti senesi’.

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