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FIRENZE – Centinaia di lavoratori metalmeccanici, circa tremila secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi a Firenze alla manifestazione regionale indetta da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.

Nell’ambito dello sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del settore metalmeccanico.

Il corteo, che ha visto la partecipazione delle rappresentanze delle principali aziende metalmeccaniche della Toscana, ha sfilato con striscioni e bandiere per le vie del centro storico, partendo da piazza Santa Maria Novella, percorrendo i lungarni verso l’Oltrarno, e concludendosi in piazza del Carmine, dove si sono svolti i comizi finali. Tra i presenti in piazza anche l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini.

I sindacati hanno segnalato un’adesione molto alta allo sciopero: quasi totale per i lavoratori delle acciaierie di Piombino e della Magna di Livorno; all’85% per gli addetti di Nuovo Pignone-Baker Hughes a Firenze e Massa; intorno all’80% per la Pierburg di Livorno, la Valmet di Lucca, La Fortezza e Officine Mario Dorin nella provincia di Firenze; e almeno la metà per Hitachi Rail Italy di Pistoia e Leonardo di Campi Bisenzio (Firenze).

Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, ha dichiarato: «Oggi siamo in piazza per sfondare il muro della resistenza di Federmeccanica. Siamo fiduciosi di riuscire a convincere il nuovo presidente a riaprire le trattative. Offriamo il dialogo, ma in mancanza di questo siamo determinati a continuare con le lotte. Abbiamo firmato pochi giorni fa il rinnovo del contratto con le cooperative metalmeccaniche, il cosiddetto contratto Fiat, e stiamo mandando messaggi chiari: abbiamo la forza e la voglia di rinnovare il contratto. Federmeccanica deve riprendere il dialogo».

Lo sciopero di oggi rappresenta il quinto indetto negli ultimi mesi da Fim, Fiom e Uilm, che denunciano l’intransigenza di Federmeccanica e Assistal nel riaprire il confronto a quasi un anno dalla scadenza del contratto nazionale. La mobilitazione è stata accompagnata da un blocco degli straordinari e delle flessibilità, nonché dall’esposizione delle bandiere sindacali agli ingressi degli stabilimenti.

I sindacati sottolineano che il rinnovo del contratto è fondamentale per contrastare la crisi, aumentare i salari, combattere la precarietà, estendere i diritti e rafforzare la sicurezza sul lavoro, garantendo un lavoro dignitoso e sicuro per circa 1,5 milioni di metalmeccanici italiani, di cui circa 70mila solo in Toscana.