“Se la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali non verrà confermata, i costi delle aziende agricole che assumono mano d’opera subiranno una nuova impennata che rischia di avere effetti dirompenti sulla occupazione dei dipendenti agricoli e sulla tenuta delle stesse imprese agricole” Ad affermarlo è Valentino Vannelli, vicepresidente e responsabile delle relazioni sindacali di Cia Toscana.


La situazione in Toscana – “Negli ultimi cinque anni – aggiunge Vannelli – i costi degli oneri sociali sono triplicati, e senza la conferma della fiscalizzazione rischiamo il dramma. Nella legge finanziaria 2010, nel decreto “Milleproroghe” e nel decreto incentivi questo problema è stato totalmente ignorato. Solo nella manovra economica c’era stata una proroga di sette mesi (che scade a luglio 2010), ma è del tutto insufficiente, e la prossima scadenza rischia di avere effetti dirompenti”. Dai calcoli effettuati da Cia Toscana, che prendono a base i dati occupazionali del 2008, nei 141 comuni totalmente montani della Toscana le giornate di occupazione dichiarate sono state 1.611.192, con un costo a carico delle imprese pari a 6milioni e 914.212 euro. Con il paventato venir meno della fiscalizzazione, il costo a carico delle imprese osservate salirebbe ad 8.295.350 euro, con un incremento annuo di 1milione e 381.138 euro. “Da notare – dice Vannelli – che nei nostri conteggi non abbiamo considerato le zone svantaggiate e i comuni parzialmente montani. Tra questi ultimi, ad esempio, c’è Pistoia: un comune nel quale il numero delle giornate lavorate in agricoltura è sempre rilevante. Stimando il totale degli aumenti, cioè considerando anche gli aumenti degli oneri sociali per le aziende agricole che ricadono nelle zone svantaggiate e nei comuni parzialmente montani, l’aumento dei costi contributivi non dovrebbe essere inferiore a 6-7 milioni di euro: un salasso che non sarebbe accettabile né sostenibile”.


Appello al Governo – Per questo la Cia Toscana chiede al Governo e a tutte le forze politiche ogni sforzo per giungere ad un assestamento definitivo della norma che riconosca stabilmente la fiscalizzazione e ponga le imprese agricole al riparo da aumenti di costi che risulterebbero insostenibili, soprattutto nell’attuale congiuntura economica.


Firenze

Articolo precedentePrescrizione degli agrofarmaci, Conaf in prima fila per riscrivere le norme
Articolo successivoIl cordoglio della Regione Toscana per i soldati morti in Afghanistan