In Toscana è febbre da gioco: da gennaio a maggio tra i vari Gratta e vinci, Win for life, Superenalotto e altri giochi d’azzardo sono stati spesi oltre 1,7 miliardi, la metà di quanto speso nel 2010. I dati dell’amministrazione autonoma Monopoli di Stato sono stati ricordati ieri in un incontro che si e’ svolto alla festa del Pd di Pistoia, dopo l’accordo firmato qualche settimana fa e per la prima volta in Toscana, tra Arci e consorzio Co&So per la progressiva eliminazione di videopoker e slot machine dalle case del popolo.


I numeri – Da gennaio a maggio i toscani hanno speso in giochi oltre 300 milioni ogni mese, e a marzo si e’ raggiunto il picco con 383 milioni facendo della regione l’ottava in Italia. Nel 2010 la provincia toscana che ha giocato di piu’ e’ stata Massa Carrara con 236 milioni, che corrispondono in media a 1.189 euro a cittadino. E’ quindicesima nella classifica nazionale. Seguono Lucca (1.155 la spesa pro capite per 435 milioni), Livorno (1.127 pro capite e oltre 270 milioni totali) e Pistoia (1.026 pro capite e 281 milioni complessivi), mentre ‘fanalini’ di coda sono le province di Siena (807 euro per 209 milioni) e Pisa (728 euro pro capite per 285 milioni). In continua crescita anche il binomio gioco e criminalità organizzata: per Federico Gelli, coordinatore forum legalità e sicurezza del Pd Toscana, ”dalle slot machine alle sale bingo, passando per le corse di cavalli dopati e al poker online, la criminalità e’ sempre piu’ infiltrata nei giochi dello Stato”.


Siena

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