Sono due gli indagati da parte della Procura di Arezzo nell’ambito degli  accertamenti di eventuali responsabilità sull’intossicazione di sei operai ieri mattina alla Chimet di Badia al Pino, l’azienda specializzata in recupero metalli preziosi e trattamento di rifiuti speciali.

Fascicolo per lesioni colpose Mentre le condizioni di tutti gli operai sono migliorate, la Procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose nel quale ha iscritto il nome di due preposti alla sicurezza dell’azienda. Le indagini comunque vanno avanti per stabilire cosa abbia provocato l’intossicazione e se fossero state rispettate tutte le normative vigenti.

Le precisazioni della Chimet Al riguardo la Chimet precisa in una nota che «in merito all’incidente avvenuto ieri mattina, nello stabilimento di Badia al Pino, durante normali procedure di manutenzione, Chimet ritiene innanzitutto opportuno rassicurare circa le condizioni dei lavoratori coinvolti: nessuno di loro ha riportato conseguenze gravi, né è stato mai in pericolo di vita». Chimet, prosegue la nota, «ringrazia tutti i dipendenti che hanno agito secondo le procedure di legge, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e i tecnici Arpat» e precisa che «si è subito attivata per comprendere le cause che hanno generato la formazione – del tutto anomala – di monossido di carbonio. L’azienda, in ogni caso continuerà ad investire sia sulla formazione del personale, sia sulla ottimizzazione dei propri processi industriali, ricercando le migliori tecnologie a disposizione, per rendere sempre più efficienti le procedure in essere» conclude la nota.

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