«Fermiamo lo sterminio dei mufloni dell’isola». A chiederlo in un appello al Ministro dell’ambiente Sergio Costa è la Lav che da sabato 4 agosto darà il via alla campagna per informare cittadini e turisti che 500 mufloni dell’’Elba sono condannati a morte.

La campagna La campagna “#Iovivoqui” prevede la distribuzione di volantini e l’affissione di manifesti all’imbarco del porto di Piombino e sull’isola d’Elba. La LAV ha inoltre chiesto al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di intervenire nei confronti dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per fermare il piano di eradicazione e identificare, in alternativa, metodi incruenti per regolare il numero dei mufloni sull’Isola, nel rispetto degli animali e dell’equilibrio ambientale,come azioni di cattura e rilascio sul territorio del continente (non in aree sottoposte a gestione venatoria) o programmi sperimentali di sterilizzazione, che nel medio termine possono garantire la forte riduzione numerica delle presenze.

Vitturi (Lav): «Sterminio di massa» Secondo il Piano previsto dall’Ente Parco, spiega una nota della Lav, «l’intera colonia di ungulati presenti sull’Isola – introdotti quasi sessanta anni fa per fornire ai cacciatori locali una preda in più per la loro sanguinaria passione – sarà “eradicata” a colpi di fucili di precisione, ad opera di Polizia Provinciale e degli stessi cacciatori. A questi ultimi, inoltre, saranno regalati gli animali uccisi, a titolo di rimborso spese». «Uno sterminio di massa, con battute di caccia durante tutto l’anno, giustificato con i soliti presunti danni al rinnovamento della vegetazione dell’isola – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici – Un’argomentazione, però, che non si fonda sulle opinioni di esperti ricercatori, ma su alcune tesi di laurea, mentre lo stesso Ente Parco ritiene non significativi i danni al’agricoltura imputabili ai placidi mufloni».

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