Si intitola ‘Kabul art project in Florence’ ed è l’iniziativa promossa dalla Corte d’Appello di Firenze in occasione della ‘Giornata europea della giustizia’ in programma domani, 25 ottobre, che vede coinvolti da una parte il Comune di Firenze e dall’altra “Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea”, la cui 11esima edizione si è appena conclusa alla Fortezza da Basso di Firenze. Protagonista dell’iniziativa è Shamsia Hassani – prima e unica street artist donna che opera nel difficile contesto della città di Kabul, in Afghanistan – che ha realizzato un graffito sul muro esterno dell’ITI Leonardo da Vinci messo gentilmente a disposizione dal Comune di Firenze e dal Quartiere 5, e che stamani è stato presentato e inaugurato alla presenza, oltre che della stessa artista afghana, anche degli assessori alle Politiche giovanili Andrea Vannucci e alle pari opportunità Sara Funaro, del consigliere delegato alle Politiche giovanili Cosimo Guccione, del presidente del Quartiere Cristiano Balli, della presidente e del presidente vicario della Corte d’appello di Firenze, rispettivamente Margherita Cassano e Maurizio Barbarisi, e del direttore generale di Florence Biennale Jacopo Celona.

L’opera Il graffito dell’artista afghana raffigura una donna che reca sul proprio vestito l’immagine stilizzata dello skyline di Kabul, mentre alle proprie spalle c’è quello di Firenze. La donna è senza bocca (perché non può parlare), ha gli occhi chiusi (perché tante cose sono impossibili da vedere), ha sulla testa un paio di corna di ariete (suo segno zodiacale e simbolo di forza e tenacia), gli indici delle sue mani si toccano ispirandosi a “La creazione di Adamo”, famoso affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina, a Roma, e il braccio sinistro è a forma di tastiera di pianoforte, perché Shamsia è convinta che la musica sia una delle espressioni che accomuna tutti i popoli.

L’assessore Vannucci: «Inizio concreto di un percorso sulla street art» «Il valore simbolico di questo murales è enorme – ha detto l’assessore Vannucci -: non solo per ciò che rappresenta, ma anche perché è all’ingresso di una scuola frequentata da tanti giovani studenti. Il murales di Shamsia Hassani rappresenta l’inizio concreto di un percorso sulla street art, nato su istanza del Consiglio comunale e in particolare del consigliere Guccione, che è cominciato due anni fa e che ha visto anche la collaborazione dei quartieri per l’individuazione degli spazi. Questo murales – ha concluso Vannucci – è il primo passo di un esperimento culturale che vuole proporre un’altra idea di bello in città per arricchire ancora di più la bellezza di Firenze».

L’assessore Funaro: «I diritti devono essere sempre più affermati» «Il fatto che il murales sia stato realizzato da un’artista donna è un segnale importante – ha detto l’assessore Funaro – perché sappiamo bene quanto in alcuni Paesi, tra cui l’Afghanistan, sia estremamente complicato riuscire ad esprimere l’arte e quanto il tema delle pari opportunità e dei diritti sia un tema sul quale dover lavorare in maniera ancora forte. Il murales simboleggia proprio questo: il volto della donna è senza bocca perché le donne in diversi Paesi, anche l’Afghanistan da dove arriva Shamsia, non hanno diritto di parola. Avere un murales come questo accanto a una scuola è importante per far capire ai ragazzi il tema dei diritti che devono essere sempre più affermati non solo nel nostro Paese ma anche negli altri». «Grazie al regolamento sulla Street art siamo arrivati all’inaugurazione della prima opera in città di questo genere – ha detto il consigliere Guccione -. È un’opera bellissima dal significato molto alto resa possibile grazie a Florence Biennale e all’amministrazione comunale che ci hanno dato un grande sostegno». «Quest’opera è il risultato di un grande lavoro di sinergia – ha detto il presidente del quartiere Balli -.  Quando si costruiscono relazioni forti e importanti con il territorio e fra le istituzioni si fa un buon servizio alla comunità e l’inaugurazione di oggi ne è un esempio».

 

 

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