FIRENZE – Il 67% dei docenti fiorentini ha affermato che, già prima dell’emergenza Covid, erano presenti nelle classi alunni definibili come problematici dal punto di vista della povertà educativa, e l’86% ritiene che la pandemia abbia aggravato la situazione aumentando le diseguaglianze presenti all’interno del mondo della scuola.

E’ quanto emerge dal 13mo Report dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Firenze, dedicato al tema della povertà educativa. Secondo i docenti interpellati, i soggetti che hanno visto aggravare maggiormente la propria condizione nel corso dell’ultimo anno scolastico «sono prevalentemente: gli alunni con minori competenze linguistiche; i meno seguiti dalle famiglie; nonché coloro che, a causa delle condizioni economiche, sociali, e culturali delle famiglie, potevano contare su minori risorse materiali e simboliche». Le situazioni di difficoltà sperimentate dai ragazzi, si legge nel rapporto, «possono essersi tradotte in un allontanamento, fisico o emotivo, rispetto alla scuola. Nella percezione di poco meno della metà degli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado (49%), sono aumentati i casi di dispersione scolastica».

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