VOLTERRA – «La tanto sbandierata “terapia subintensiva”, appena annunciata con grande clamore e subito accolta dal favore dell’Amministrazione, del comitato, di molti membri dell’opposizione, opinionisti e addirittura assessori di altri Comuni, semplicemente non è una subintensiva». A dirlo l’associazione Sos Volterra.

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«Trionfalmente si scrive che finora una subintensiva non c’era, mentre non è vero, perché fino al primo marzo 2021 una subintensiva, quella cardiologica, ha operato a Volterra – prosegue l’associazione in un post su facebook -. Quello sbandierato, nonché esito della soppressione della subintensiva, è invece un setting di ricovero livello 2 A in area medica, in base al principio dell’intensità di cura. Esattamente quello che è stato indicato dovesse divenire a seguito della soppressione della subintensiva cardiologica e della copertura cardiologica h24. Si tratterà di pazienti che vedranno quindi il ricovero in un’ala dell’area medica, dove ci sono posti letto monitorati, ma senza indicazione al ricovero in terapia intensiva o subintensiva. Tutti coloro che hanno avallato le scelte, hanno contribuito a portare a termine questo “bel risultato” e pensano pure di aver ottenuto qualcosa, anziché averlo perso».

«Inutile prendersela con l’ASL – scrive l’associazione – A questo punto l’interlocutore, e lo è sempre stato, è la Regione. Vergognatevi. Sia a Firenze, sia chi vi tiene lo strascico.A Volterra c’è ancora chi ha gli occhi ben aperti. Torneremo e vi faremo fischiare le orecchie.
Promesso. Per la popolazione, state pronti. A gennaio, in un incontro pubblico, vi racconteremo tutto quel che è successo, cosa raccontano e come invece stanno le cose, senza la pretesa di avere la verità in tasca, ma anche senza paura o remore nei confronti di chi ormai non conosce più vergogna. E ci vengano a smentire lì, in quella sede – prosege il post – , sindaco in primis, senza però cambiare ulteriormente le carte in tavola. Avevamo detto che la stessa subintensiva a gestione anestesiologica, oltre a non risolvere e a far passare in secondo piano la dovuta restituzione della subintensiva cardiologica, sarebbe stata la pietra tombale sulla terapia intensiva. Ma qua siamo oltre al paradosso, con chi esulta per aver perso un livello di complessità, passandolo però come una conquista. Voltiamo decisamente pagina. Bisogna chiedere urgentemente una nuova deroga, appena approvata la revisione della Balduzzi. Allo stesso tempo però si può e si deve fare una “terapia intensiva polivalente”, mettendo insieme Auxilium e Ospedale. C’è a Pontremoli, nella nostra stessa area vasta. Chi invece ha perso e fatto perdere mesi preziosi, per rincorrere obiettivi rivelatisi poi completamente fasulli, faccia invece le sue riflessioni. Se non capiscono l’errore, saranno costretti a ripeterlo. Sulla nostra pelle però. Non c’è più tempo. E, come disse una volta il leader sovietico Gorbaciov, chi arriva tardi, sarà la vita a punirlo».

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