Il presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, Michele Gesualdi, ha scritto a Papa Francesco per chiedergli, in occasione del 90esimo anniversario della nascita del priore di Barbiana, «di esplicitare la decadenza formale del provvedimento del S.Uffizio contro il libro 'Esperienze pastorali' che nel dicembre 1958 ne ordinò il ritiro dal commercio perchè inopportuna la lettura. Sappiamo – scrive Gesualdi – che don Lorenzo è stato nei fatti ampiamente riabilitato dalla storia e dal cammino della chiesa e che molta parte del suo messaggio è oggi patrimonio della Chiesa, della scuola e della società; come è evidente che siamo di fronte ad un sacerdote di Dio follemente innamorato della Chiesa di Pietro, tuttavia una riabilitazione anche formale da parte della Chiesa, dichiarando decaduto quel decreto sarebbe per noi che gli abbiamo voluto bene e visto soffrire per le incomprensioni subite, motivo di gioia perchè sappiamo quale maestro di fede, di morale e di impegno a favore dei poveri e dei più deboli è stato Don Milani».
 
Quel biglietto del 1958 'Esperienze pastorali', ricorda la Fondazione, è l'unico libro che porta la firma di Don Milani e quando uscì si impose alla pubblica opinione per il contenuto e stile. E' il vescovo ausiliare mons. Florit a comunicare al priore, con un biglietto del 12 dicembre 1958, che «la Sacra Compagnia del Santo Uffizio ha disposto dopo aver sottoposto ad accurato esame la sua recente pubblicazione che essa venga ritirata dal commercio. Ho già avvisato l'editore a mettere ciò in esecuzione». Don Lorenzo, ricorda ancora la Fondazione, non rispose, scrisse solo un biglietto di poche righe al vecchio e stimato cardinale Elia Dalla Costa per confermargli tra l'altro l'obbedienza a lui e alla Chiesa

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