Rtv38, ToscanaTV, Italia 7 TVR TeleItalia. E ancora, Rete37, TV9, TeleGranducato, Canale 50. Sono alcune delle televisioni  regionali cui la graduatoria del Ministero dello sviluppo economico (documento allegato) ha assegnato le frequenze per trasmettere il segnale in digitale. Una graduatoria pubblicata, e poi corretta, a pochi giorni dallo spegnimento (“switch-off”) del segnale analogico in Toscana e che ha già creato molte polemiche.

I requisiti e gli esclusi Tra i requisiti più rilevanti ai fini del punteggio, il bando prevedeva il numero di dipendenti, del patrimonio, della copertura e anche della storicità della tv. Ma"concedeva" anche la possibilità alle tv di costituire una "intesa" tra loro per condividere la frequenza, con un'emittente che facesse da "leader". E qualche intesa c’è stata. Ma non tutte sono andate a buon fine. E qualcuno, in primo luogo il sindacato dei giornalisti (Ast) non si spiega perché siano finite nei piani alti della classifica emittenti che in questi mesi hanno licenziato il personale o che sono di fatti inesistenti, mentre altre che trasmettono regolarmente e con personale assunto sono scivolate dopo la posizione 18, che di fatto non le assegna frequenze in via principale. Tra queste è il caso di Antenna 5 di Empoli, Noi Tv di Lucca o TeleIdea di Chianciano Terme.

Il commento del sindacato dei giornalisti L’Associazione Stampa Toscana così ha commentato la pubblicazione della graduatoria ministeriale per la quale «spicca soprattutto la presenza in alcune delle posizioni più alte di emittenti in cui il punteggio relativo ai dipendenti è scarso o addirittura pari a zero (è il caso del consorzio che si è piazzato al terzo posto, con tre emittenti tutte con il punteggio dipendenti a zero), mentre a finire nella parte più bassa sono state realtà di rilievo per posti di lavoro, professionalità possedute e consistenza delle redazioni giornalistiche». L'Associazione Stampa Toscana ritiene estremamente preoccupante l'assegnazione di frequenze a soggetti extraregionali premiati in base al patrimonio e alla copertura e non in base ai dipendenti e esige di sapere in che modo realtà senza dipendenti e con redazioni inesistenti o ridotte ai minimi termini potranno garantire autoproduzione e informazione legata al territorio.

Annunciati i primi ricorsi Intanto, le emittenti escluse esprimono la loro preoccupazione e annunciano ricorsi. «Sono deluso e amareggiato» è il commento di Andrea Lazzoni, direttore di Antenna3 di Massa Carrara, che si era presentata al bando insieme a Antenna 5 di Empoli e Linea Uno di Castiglion Fiorentino, ma che è finita al 19° posto, prima degli esclusi. E così i telespettatori della provincia di Massa Carrara rischiano di non poter vedere nessuna televisione locale. «Ci vediamo scavalcati da società di facciata che non danno lavoro a nessun dipendente in Toscana o che addirittura sono mesi e mesi che vediamo citati dai giornali per non aver pagato i contributi ai dipendenti o averli assunti al solo scopo di ottenere contributi statali», è l’amaro commento di Miriam Falai, amministratore unico di Antenna 5 di Empoli. Auspica, infine, una revisione della graduatoria l'emittente lucchese NoiTv, finita al 20 posto, che si dice penalizzata. In caso contrario è pronta a un ricorso urgente. «Avevamo già segnalato evidenti errori nella formulazione del punteggio – spiega Orlando Salotti, consigliere delegato -, ad esempio NoiTv con 18 dipendenti avrebbe dovuto avere una percentuale del 15,65 e non del 10,62 come attribuito dal ministero nel capitolo in questione. Siamo certi di avere le carte in regola per essere operatori di rete, confidiamo quindi in una rapida revisione della graduatoria».

La storia di NoiTv Secondo Salotti «la vicenda del bando è nata male ed è stata gestita peggio. Quello che è certo è che non ci arrendiamo, lo dobbiamo al nostro fedele pubblico che ci segue da decenni, ai nostri dipendenti ed anche al nostro orgoglio di televisione pionieristica. Come NoiTv operiamo dal 1989 ma venivamo dall'esperienza di 'Tele radio Nord Garfagnana, NoiTv' e all'epoca in Toscana erano davvero poche le emittenti private. Abbiamo investimenti ed idee per il futuro prossimo, per questo crediamo inevitabile una revisione delle graduatoria ministeriale. In caso contrario siamo certamente pronti ad un ricorso urgente». «Lo Stato ha ceduto gratuitamente alcune frequenze alle tv nazionali. Per quali motivi? E nel giro di pochi giorni, è stata completamente disattesa la graduatoria annuale 2010 del Corecom che, tra l'altro, vede NoiTv al terzo posto in Toscana per solidità del bilancio, numero dei dipendenti e storicità».

Ancora non c’è stato lo spegnimento. Ma le scintille già si vedono.

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